The Artful Escape titolo sfondo rosa

13 settembre 2021

The Artful Escape: il meraviglioso spettacolo di Francis Venditti

Avete mai provato ad imbarcarvi nelle vostre più profonde fantasie? A lasciarvi trasportare, ispirati dal "chi vorreste essere"? Tra paure, incertezze e amore per la musica, questo è quello che fa Francis Venditti in The Artful Escape, una nuova pubblicazione di Annapurna Interactive da penna e codice di Beethoven and Dinosaur. Si tratta di uno spettacolo interattivo, fortemente narrativo che da' poco spazio a meccaniche di gioco, andato in scena con biglietto esclusivo sui dispositivi dell'ecosistema Xbox dallo scorso 9 settembre, Game Pass al lancio.

Come suggerisce il nome, il titolo ci fa diventare i complici di Francis in una fuga nell'arte della musica e dello spettacolo, che lascia alle spalle la paura di non essere abbastanza. Francis porta con se il peso di essere solo nipote di Johnson Venditti, un gigante della musica Folk e ingombrante ombra che eclissa il timido ragazzo con occhiali tondi e volto intimorito, protagonista di uno dei momenti più importanti della sua vita con l'insopportabile paura di non essere degno. A Calypso, cittadina montana che ha dato le origini alla leggenda di Venditti, sta per tenersi un concerto celebrativo in memoria del defunto musicista, e i fan di ogni dove si preparano all'avvento del suo successore, appunto Francis, che si esibirà avanti all'esigente pubblico per la primissima volta. In scaletta ci sono solo i pezzi di Johnson Venditti e nulla di Francis, se non la voce.

The Artful Escape Francis' room Ma Francis ha qualcos'altro dentro, qualcosa di completamente personale e che nulla ha a che vedere con la musica dello zio. Il conflitto interiore del ragazzo è il muro che inizia a creparsi per far uscire la vera musica di Francis: qualcosa di più potente che trascende dall'arte terrestre per elevarsi a qualcosa di cosmico. Nella notte che precede l'esibizione, ha inizio la fuga: ma non una semplice fuga adolescenziale per scappare dalle paure, ma una completamente diversa, fatta apposta per affrontarle. Non ci verrà mai detto se le cose che Francis vederà e vivrà nelle prossime ore sono successe veramente o solo nella sua testa, ma avremo sempre la certezza che questa avventura è più vera di quello che sembra.

Che lo spettacolo abbia inizio

The Artful escape concerto al bradipo

Sulla porta di casa si manifestano due strane figure nel pieno della notte che precede il grande evento: si tratta di Lightman, la più celebre stella della musica di tutto lo Stupefacosmo, e il suo strano assistente Zomm. A Lightman serve un musicista che possa sostituire uno dei suoi in vista di un grande spettacolo, e vede in Francis il cambio perfetto. Da quel momento il ragazzo inizia a liberare timidamente la sua forma musicale e si imbarca per un viaggio introspettivo tra fantasia, fantascienza e un pizzico di visione da vero artista degli anni che amavano la chitarra distorta, l'abuso del termine "caleidoscopio" e dei concerti psichedelici.

The Artful Escape talk show Il giocatore è uno spettatore attivo di questo show di luci e visioni, anche se non ci verrà chiesto un grande impegno. The Artful Escape è di base un leggero platformer a scorrimento laterale con semplici interazioni, come se fossimo in visita in un museo fantastico e vedessimo le meraviglie attraverso gli occhi di Francis. La nostra compagna di viaggio è la chitarra elettrica che animerà i fantastici mondi che visiteremo: basterà tener premuto X per far sì che Francis la imbracci e si lasci andare in lunghi e ispirati assoli. Ogni tanto siamo invece chiamati a partecipare a piccole esibizioni che hanno lo scopo di aprire passaggi e farci progredire nel cammino. Queste hanno la struttura ludica di un rhythm game che, invece di essere la meccanica principale del gioco - che avrebbe avuto sicuramente senso - compaiono con la stessa frequenza di un qualsiasi mini-gioco secondario. Seppur non centrali nel panorama del gameplay, queste esibizioni ci restituiscono fantastiche sensazioni grazie alla direzione artistica decisamente da premiare.

L'esperienza di gioco risulta in qualche modo incompleta per l'estrema facilità e linearità, ma il giocatore riesce facilmente a sorvolare e a godersi l'esperienza lasciandosi trasportare dalla narrazione. È proprio questa che è capace di trascinarci fino ai titoli di coda senza troppe pretese, e la scelta di non dilungare troppo il racconto si rivela una mossa intelligente. I dialoghi si fanno forti di una scrittura solida e un doppiaggio efficace, accompagnati da uno stile artistico che concede una totale libertà creativa che ha permesso di dar scena a situazioni particolarmente apprezzabili.

Come in ogni fantasia ci caliamo nei panni di chi vorremmo essere, e per questo ho gradito molto la possibilità di creare una superstar quanto più personale possibile. Nonostante abbiamo un personaggio ben definito come solido punto di partenza, progredendo nell'avventura ci verrà chiesto di aggiungere man mano un tassello per comporre la personalità artistica di Francis. Gli daremo dunque un nome d'arte e uno stile, sceglieremo noi da dove prende ispirazione per la sua arte e da quale stravagante origine il nostro personaggio è saltato fuori. Il gioco ci dà sicuramente importanti assist, ma alla fine dei conti sentiremo nostro quel personaggio tanto da avere un brividino lungo la schiena quando assisteremo al più importante assolo della vita di un giovane sognatore con una chitarra appesa al collo.

Note

Il titolo non è stato fornito da publisher o sviluppatore, ma recensito dal catalogo Xbox Game Pass che l'autore ha acquistato autonomamente.

Conclusioni

( Clicca su uno dei voti per leggerne la motivazione )
8.5 Storia/Narrazione
7.0 Gameplay
8.5 Grafica
9.0 Comparto Audio

Storia/Narrazione

La scrittura dietro The Arful Escape funziona. L'analisi introspettiva di Francis Venditti è la stessa che, ad un certo punto della nostra giovinezza, ci siamo fatti tutti: viaggiare nel pieno delle nostre fantasie per definire chi vorremmo essere. La possibilità di compiere questo viaggio nelle immagini di nella testa del protagonista non può che affascinare. Se resistete a non saltare i dialoghi verrete ripagati con qualche sorriso e riflessione in più - che non fa mai male.

gamepad

Gameplay

Le azioni che compiamo in gioco sono vramente poche e poco articolate: la parte platformer è basilare, quella da rhythm game è facile e per il resto bisogna solamente tenere premuto un tasto per suonare e un altro per parlare. Non penso sia giusto far incidere il gameplay in modo eccessivo sull'esperienza dato che il punto non è saltare da una parte all'altra. Diciamo che la durata del gioco riesce a non richiedere necessariamente una più profonda articolazione delle meccaniche, ma sicuramente avrei gradito qualche nota in più da suonare durante un assolo per dar libero sfogo anche alla mia di creatività.

Grafica

Visivamente The Arful Escape è molto più che solamente piacevole nella componente grafica. I mondi sono ispirati e ben animati, e sono il vero spettacolo durante il percorso di Francis. Tutt'attorno continuano a succedere cose che rendono ancora più epico questo viaggio nella coloratissima fantascienza, e a tratti è proprio la componente visiva a fare da protagonista.

Comparto Audio

Tutto il gioco ruota attorno alla musica, alla sua potenza e all'incredibile capacità di comunicazione che ha. Sia le note pizzicate da Francis che la musica di sottofondo hanno il sapore di qualcosa di legendario, epico, glorioso, ed elevano il viaggio del giovane musicista a qualcosa in qualcosa di veramente potente. Probabilmente una miglior sincronia - magari anche forzata - tra la colonna sonora e le azioni del protagonista avrebbero potuto restituire qualcosa di più incisivo. Ma tutto sommato, per 3 ore circa, ho ascoltato una grande musica.

The Artful Escape è stata un'esperienza unica, l'ennesimo indie che fa la differenza in un panorama che spesso si limita ad offrire sempre le stesse formule. Il viaggio di Francis nello Stupefacosmo ispira e stupisce tra effetti di luce, una gloriosa colonna conora e una direzione artistica da capogiro. La narrazione è dunque il punto di forza, ma i continui dialoghi rischiano di non prendere al lazo l'attenzione di chiunque, e la mancanza di un gameplay più articolato potrebbe complicare le cose. Se avete un PC o una Xbox sarebbe un crimine non concedere le circa 3 ore di durata a questo gioco, data poi la disponibilità sul Game Pass. Fatevi un regalo e concedetevi un po' di meraviglia e spettacolo.

8.3

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