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19 febbraio 2024

Enshrouded è il diamante grezzo tra i survival action RPG

Abbiamo seguito con interesse Enshrouded fin dal suo annuncio iniziale, tenendolo sotto stretta osservazione. Attraverso i video promozionali e tutte le informazioni divulgate durante le fasi di produzione, il gioco si è presentato come un survival RPG open world, in linea con molti altri titoli apprezzati fino a quel momento. Nonostante fosse chiaro fin da subito che Enshrouded fosse un progetto indipendente di dimensioni ridotte, sembrava avere tutti gli elementi necessari per attirare i giocatori di titoli più consolidati nel mercato e rifiniti in termini di contenuti. Ora che abbiamo avuto l'opportunità di esplorare approfonditamente i contenuti disponibili durante l'accesso anticipato, vogliamo condividere con voi la nostra esperienza.

Poiché si tratta di un titolo ancora in fase di sviluppo e ci aspettiamo che subisca molte modifiche nei prossimi mesi, questo articolo sarà una sorta di ibrido tra una recensione e un resoconto delle nostre impressioni preliminari. Non assegneremo quindi un punteggio definitivo, ma ci impegniamo a fornire un quadro sufficientemente completo e obiettivo dell'offerta in attesa della sua versione completa. Rimandiamo quindi la recensione completa al momento del rilascio della versione definitiva di Enshrouded, quando avremo modo di valutarlo nella sua completezza.

Di base c'è veramente tutto quello che il genere ha da offrire, magari prendendo spunto un po' da Minecraft, Valheim, V Rising e compagnia sonante, ma anche un pizzico di originalità nel fondere diverse meccaniche già viste altrove per armonizzarle in un singolo titolo. Il risultato è un gioco che ha qualcosa di speciale, sia nell'atmosfera in cui ci immerge, sia per le possibilità che ci offre. Nel momento in cui scrivo questo pezzo, Enshrouded è stato già eletto a mezzo successo; "mezzo" perché siamo ancora in una fase preliminare, lontana dal lancio e comunque siamo consapevoli che bisogna andarci leggeri con un Early Access di questo calibro, e "successo" dato l'elevato numero di giocatori raggiunti nelle prime settimane dal rilascio.

Benvenuto a Embervale

Enshrouded ci mette nei panni di un Flamebord, uno dei pochi superstiti di un regno raso al suolo da una misteriosa piaga. Ci risvegliamo in un mondo avvolto dalla natura e dai paesaggi mozzafiato, in pieno contrasto con le ostilità che cela. All'orizzonte si notano da subito enormi distese avvolte da una nebbia mistica; incarnazione della piaga che sta consumando il creato. È compito del Flameborn investigare sull'origine di questa piaga, e con un po' di fortuna estirparla per far prosperare nuovamente la razza umana. Sempre volgendo lo sguardo in lontananza, ci rendiamo conto che ci aspetta un lungo cammino prima di arrivare alla sponda opposta del mondo esplorabile, e si intravedono nel mezzo diversi biomi. Di questi, solamente alcuni sono raggiungibili in questa fase.

Il tema è chiaramente quello di un fantasy medioevale post-apocalisse. Della vita umana ne è rimasta solo traccia, e solo noi, qualche compagno di gioco e una manciata di NPC, siamo l'ultimo baluardo della specie in questo territorio. Per sopravvivere dovremo però avere un buon equipaggiamento, un'ottima conoscenza della zona, un riparo e tutto quello che puoi e devi avere in un gioco di questo genere. Il titolo può ospitare fino a sedici giocatori contemporaneamente per server, e sono a disposizione anche dei server privati a noleggio per proteggere l'esperienza di gioco da esterni poco collaborativi. Nulla ci vieta di esplorare il mondo in solitaria, ma Enshrouded sembra essere stato costruito apposta per un'esperienza multigiocatore, che si è rivelata da subito più sensata e divertente.

Enshrouded mago nel deserto

Partendo dall'inizio avremo a che fare con un editor del personaggio piuttosto scarno, con poche opzioni e preset che concedono appena l'indispensabile per distinguere il proprio personaggio da quello degli altri. Esteticamente questo ha un impatto minimo considerando il fatto che il nostro aspetto sarà condizionato principalmente dall'equipaggiamento che indosseremo nel corso dell'avventura. Questo ci conferirà bonus di classe passivi che ci aiuteranno a costruire una build più efficace. Non ci sarà dunque un punto in cui dovremo scegliere chi essere e seguire una specifica strada. Progredendo otterremo punti abilità da livelli e attività esplorative, e potremo spendere questi punti per sbloccare nodi da un albero abilità che si dirama principalmente in tre direzioni: mago, guerriero e ranger. Ciascuna di queste specializzazioni ha però diverse sottoclassi, ma il giocatore non si sentirà mai forzato a scegliere un path ruolistico e legarsi indissolubilmente a quello. Potremo infatti sperimentare e muoverci liberamente attraverso tutti i nodi per creare una sottoclasse ibrida a nostro piacimento, e ripristinare l'intero albero spendendo una moneta accumulabile giocando.

Dato che siamo entrati nell'ambito della componente ruolistica di Enshrouded, lasciatemi aggiungere il fatto che le classi e gli stili di gioco sono tutti ugualmente piacevoli, ma in questa fase sembra che il gameplay sia sensibilmente sbilanciato a favore di chi opta per una classe magica. Quello del mago sembra essere l'approccio più efficace negli scontri dato l'elevato danno inferto ai nemici, e alla disponibilità di equipaggiamento e munizioni magiche che si rinviene decisamente più facilmente rispetto altro. Avere un mago nel party è decisamente utile considerando il grado di difficoltà degli encounter, ma averne troppi potrebbe rovinare l'esperienza di gioco a chi invece predilige lanciarsi spada e scudo sui nemici.

Enshrouded albero delle abilità

La progressione è una delle cose che maggiormente abbiamo gradito. Tutto succede gradualmente nel tempo e nello spazio, e il giocatore non verrà mai sommerso di informazioni e risorse inutilizzabili se non nel momento giusto in cui queste servono. Progredire significa spingersi oltre i confini esplorati ed esplorabili. In tal senso, i confini esplorabili sono delineati da una nebbia mortale. Per dissiparla bisogna sacrificare delle risorse specifiche all'altare della fiamma (la base), e potenziarlo aumentando il raggio in cui questa opera. Ogni volta che espanderemo il potere della fiamma, potremo spingerci più in là e trovare le risorse necessarie per continuare a ridurre il raggio della nebbia sulla mappa. In pratica i giocatori dovranno conquistare ogni zona, trovare risorse, potenziare l'equipaggiamento e il laboratorio, scoprire cosa si cela in ogni zona raggiungibile e riorganizzarsi per poi spingersi ancora più in là.

Combattere ed esplorare sono le due attività principali di Enshrouded nonostante si configuri principalmente come un survival con elementi builder. Questo rende il titolo particolarmente accessibile alla maggior parte dei giocatori, anche a quelli che interessa poco fermarsi a costruire grandi strutture e organizzare lo spazio nella propria base. Se non volete farlo, potete fare il minimo indispensabile richiesto dal gioco. Ma se invece vi appassiona costruire e progettare, Enshrouded vi mette a disposizione tutto quello che serve per erigere la vostra imponente magione o il vostro piccolo villaggio. Le risorse che possono essere impiegate sono tante e diverse nell'estetica e nelle proprietà. Quello che riesce a dare al sistema di costruzione quella marcia in più è la possibilità di terraformare l'ambiente scavando o accumulando terreno per creare alture ad hoc. Potete scavare una capanna Hobbit in una collina, oppure dei sotterranei e tunnel segreti, oppure ancora una fortezza nella montagna: la vostra personalissima Moria. Dal punto di vista creativo, Enshoruded mette insieme i punti di forza di Minecraft e Valhaim e garantisce tutti gli strumenti e un editor abbastanza completo, poco complesso, ma un po' rognoso da usare. Per chiudere la questione voglio sottolineare il fatto che le meccaniche di costruzione al momento sono fini a loro stesse, e relegate solamente a una funzione creativo-estetica. Non ci saranno assalti al villaggio o cose simili che richiederanno strutture particolari o manutenzione a queste. Non sappiamo se verranno aggiunte in un secondo momento, ma nell'economia dell'esperienza survival, la loro assenza si fa sentire.

Enshrouded cavaliere contro boss caverna oscura

Un'altra cosa che va decisamente a vantaggio nel giudizio della produzione è la gestione e la composizione del comparto sonoro. In questo frangente Keen Games ha fatto un ottimo lavoro accompagnando la nostra avventura con musiche ed effetti di qualità, creando l'atmosfera giusta per ogni contesto: adrenalinico quando serve, e rilassante quando invece il ritmo dell'avventura va a passo lento. Dal lato tecnico si percepisce il budget limitato a disposizione del team, che però ha fatto tesoro della semplicità nell'aspetto complessivo ed è riuscita comunque a generare un mondo piacevole da vivere e vedere, in cui il sistema di illuminazione ben gestito abbellisce ogni ambiente, già magnifico grazie alla cura dedicata a effetti visivi che muovono la natura, rendendo il mondo vivo e vibrante.

Le animazioni del personaggio potrebbero mostrare margini di miglioramento evidenti, tuttavia, nel complesso, svolgono adeguatamente il loro compito. Riescono a trasmettere l'impressione che il nostro avventuriero stia estraendo, colpendo e raccogliendo. L'importanza di questi dettagli diventa evidente nel contesto narrativo, che si distingue in modo significativo rispetto ad altri giochi simili. Il mondo che ci circonda e le azioni che compiamo in esso sono in funzione del raccontare una storia, e le nuove meccaniche introdotte cercano di spostare il genere verso un approccio più orientato all'azione e all'avventura, in cui la narrativa ambientale gioca un ruolo fondamentale. In tal senso, sembra che il team tedesco si sia ispirato alle più recenti avventure di The Legend of Zelda, anche se è importante notare che il motore fisico e l'elaborazione dei puzzle ambientali sono ancora distanti anni luce dal capolavoro creato da Nintendo.

Il cuore di questo progetto è autentico, evidenziato dal fatto che molti elementi sono incorporati con rispetto, come un tributo sentito, piuttosto che un semplice plagio. In questo contesto, ritroviamo l'iconica rotella della stamina, che svolge un ruolo cruciale nel nucleo del gameplay. Il potenziamento di questa risorsa avviene attraverso il riposo e una preparazione attenta prima di lasciare la base, poiché ogni azione consuma stamina. È interessante notare l'assenza dell'arrampicata libera, che pur avrebbe avuto senso in un titolo del genere. Questa è stata sostituita in parte da una più limitata meccanica di scalata che si basa sull'uso del rampino, che può essere ancorato in vari punti prestabiliti. Man mano che accumuliamo esperienza e risorse, avremo anche la possibilità di creare ancoraggi da posizionare liberamente. I rampini diventano essenziali per progredire nell'avventura, così come la tuta alare, che ci consente di muoverci rapidamente e liberamente nel vasto mondo di gioco. Conquistare alture, torri e vette diventa strategicamente importante, consentendoci di lanciarci il più lontano possibile senza dover ripercorrere ripetutamente la stessa strada per svuotare lo zaino o riposare. La coesione di questi elementi contribuisce a un'esperienza di gioco fluida e coinvolgente.

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Ci è piaciuto

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    Mondo di gioco e vena action
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    Progressione e struttura di gioco
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    Libertà nella composizione della build soddisfacente
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Non ci è piaciuto

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    Early Access relativamente corto e limitato: quanto dobbiamo aspettare?
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    Bilanciamento tra le classi da rivedere

Conclusioni

Considerando dimensioni e ambizione del progetto, e tenendo conto che abbiamo per le mani un prodotto non ancora completo, siamo soddisfatti da Enshrouded e da ciò che offre. È un titolo di sopravvivenza RPG con un tocco unico, seppur non riproponga nulla di originale. Si ispira a quanto già giocato in titoli come Miecraft, Valheim e Zelda, riuscendo però a trovare una precisa identità, contribuendo, nel suo piccolo, a spingere avanti il genere survival. Con le giuste rifiniture, Keen Games potrebbe trasformare Enshoruded nel prossimo punto di riferimento per il genere, anche se il suo processo evolutivo risulti al momento incerto.

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