OBSERVER Copertina

20 novembre 2020

Observer System Redux: Recensione

 

CrimeScene Tracing

Cyberpunk, distopico, psicologico, thriller, horror... Potrei proseguire l’elenco con aggettivi che, negli ultimi anni, nel mondo dei videogiochi, hanno fatto eco ovunque.

Ma mai, tutti insieme, hanno dato vita ad un titolo pregno di significato, così ispirato da trascinarci in un’esperienza colma di vissuto.

Observer è un’opera dello studio Bloober Team. Studio che ci ha già deliziati con il bellissimo Layers of Fear (anche in versione VR) e il suo riuscitissimo seguito, e che inoltre si è occupato della versione videoludica di Blair Witch, uscito da poco in versione VR in esclusiva Oculus Quest e, per ultimo, l’attesissimo Medium.

Observer System Redux ripercorre i sentieri di programmazione che gli sviluppatori intrapresero nella prima versione del titolo, quella rilasciata nell’agosto del 2017, li arricchiscono di dettagli e ci invitano a ripercorrerli stupendoci più di quanto fecero in passato con l’ottimo Observer.

 

Collegamenti Neurali

Veniamo spinti in un horror psichedelico, un vero e proprio viaggio allucinogeno che, glitch dopo glitch, ci costringe ad innamorarci della trama.

Siamo nel 2084, il mondo è guidato dalla corruzione, devastato dalla guerra, un mondo in cui gli umani sono un’accozzaglia di vita organica mista a prototipi robotici, persi in un limbo che dilania la loro esistenza e da cui fuggono attraverso l’assunzione di droghe e viaggi virtuali, abbandonano un oblio per visitarne un altro, la cui visione è offuscata, felicemente incomprensibile.

Il nostro scopo è quello di penetrare nelle menti, violare i più reconditi segreti dei sospettati, per raccogliere indizi e prove utili alla nostra investigazione. Siamo un osservatore, che munito di un dispositivo chiamato “mangiasogni”, hackera le menti umane e analizza gli ambienti.

A spingerci nella nostra avventura in prima persona, sarà una chiamata da parte di nostro figlio che implorerà aiuto e, senza farcelo chiedere due volte, ci lanceremo all’interno del palazzo in cui vive, per investigare.

Scopriamo immediatamente che la struttura è in lockdown, motivo: “possibile presenza di un virus.” (…)

Per tutta l’esperienza che Observer ci propone, la narrazione sarà il cardine dell’intera struttura. La trama è incalzante, la sceneggiatura si muove sinuosa fra dubbi e sospetti. Quel che più stupisce è l’incredibile ascesa che la trama percorre, fino a raggiungere un climax mozzafiato, dal quale difficilmente riusciremo a distaccarci fin quando non avremo le risposte dovute. Quando questo avverrà, nostalgia e appagamento si mescoleranno, lasciando una sensazione di affezione al titolo come pochi riescono a instillare, un profondo viaggio che ben presto realizzeremo avvenire non solo nelle menti dei personaggi e del protagonista, ma anche nella nostra. 

Lo stimato e compianto Rutger Hauer, che ha caratterizzato l’infanzia e l’adolescenza di molti di noi interpretando il cattivo in “Blade Runner” di Ridley Scott, e deliziandoci con l’interpretazione di molti altri film, in Observer interpreta Daniel Lazarski, un detective neurale capace di penetrare nelle menti dei vivi e dei morti. Saremo, infatti, sì in grado di interrogare le menti dei sospettati, ma anche delle vittime.

Observer scava nella psicologia profonda, accedendo alla psicoanalisi attraverso dispositivi tecnologici, e delineando inevitabilmente una trama che rincorre le tracce mnemoniche dei protagonisti, fino alla più incredibile agnizione, per poi traumatizzarci con due possibili finali strabilianti. 

Noi interpretiamo Rutger Hauer, che a sua volta interpreta Daniel Lazarski, che a sua volta interpreta i pensieri dei diversi personaggi; l’incipit ludico del titolo, in pratica, ci dice già molto su dove l’avventura voglia condurci. 

 

New Room
Una narrazione così profonda, necessita a sua volta di un’ambientazione quantomeno “suggestiva”, e in questo i designers si sono superati: le stanze, i corridoi, i palazzi, i sotterranei, in pratica ogni area che visiteremo è caratterizzata da un livello di dettaglio – suggerirei - maniacale.

Percorreremo corridoi delimitati da barriere olografiche, scruteremo le stanze grazie al nostro “Bio rilevatore” e, con la nostra “visione elettromagnetica”, analizzeremo i dispositivi elettronici. Observer non ci risparmia nulla: cadaveri, vasche di sangue, oscure presenze. Tutto ciò che serve per rendere un horror tale è presente nella misura richiesta dalla trama, mai nulla è posto per il solo piacere di arricchire un ambiente.

Il restyling grafico è evidente: sono state migliorate le texture, rivisitati gli ambienti, migliorati i modelli, perfezionate le ombre e, soprattutto, l’illuminazione è stata significativamente migliorata. Con l’introduzione del Ray Tracing, infatti, la veste grafica gode di riflessi realistici che, sommati a tutto il resto delle peculiarità grafiche e artistiche, permettono al titolo di guadagnarsi un posto nella next-gen.

Il lavoro artistico è evidentemente ispirato: immediatamente ci catapulta in un’atmosfera cyberpunk unica nel suo genere, che riprende quelle in voga fra gli anni ‘80 e ‘90, dove film e videogiochi ci permettevano di sognare una realtà differente, cruda, inquietante, oscura e, allo stesso tempo, affascinante.

Il titolo riesce a stupirci grazie ai continui cambi repentini di zona mentre scrutiamo le menti di vittime o sospettati, grazie ad un sapiente utilizzo dei glitch e un ottimo gusto estetico che caratterizza ogni ambiente.

Le animazioni purtroppo non possiamo definirle all’altezza del resto dell’opera, complice il fatto che il titolo fu realizzato anni fa e con mezzi meno all’avanguardia rispetto a quelli a cui oggi lo studio è riuscito a metter mano. 

 

Comparazione

Nei panni di Daniel Lazarsky non imbracceremo mai un’arma, non colpiremo nessun nemico, non salteremo e non ci arrampicheremo. Le nostre azioni rispecchieranno quelle di un normale investigatore collocato in un futuro non così lontano, esploreremo le aree camminando o correndo da una zona all’altra. Muniti della più innovativa tecnologia investigativa, dovremo interrogare i possibili testimoni, immagazzinare le informazioni e proseguire nell’indagine risolvendo alcuni puzzle numerici e ambientali, affronteremo fasi stealth per addentrarci nei meandri della mente e, grazie al nostro taccuino elettronico, sapremo di volta in volta dove recarci e quale piega la storia stia prendendo; verrà aggiornato costantemente e potremo consultarlo in ogni momento per riepilogare di volta in volta la nostra indagine e muoverci nella giusta direzione.

In un futuro simile, per un osservatore che deve addentrarsi il più a fondo possibile nei labirinti neurali delle menti altrui, lo stress può raggiungere livelli al limite della sopportazione, compromettendo le nostre capacità cognitive. Per evitare che l’accumulo di stress danneggi la nostra salute mentale, potremo assumere un medicinale chiamato Synchrozine, che troveremo nelle diverse aree di gioco e che immediatamente ristabilirà le nostre capacità investigative. 

Le fasi di investigazione avvengono grazie ai nostri dispositivi di realtà aumentata, che ci permetteranno di scrutare l’area come avveniva nella serie Batman Arkham.

Observer non ci metterà mai veramente in difficoltà: tutte le sezioni di gioco che dovremo affrontare saranno relativamente semplici. Ciò a cui punta in particolar modo il titolo è la narrazione, la quale si lascia scoprire esclusivamente attraverso le nostre capacità investigative. 

La storia, se affrontata con tutta calma, potremo concluderla in circa nove ore; ore che vi assicuro, saranno molto intense.

 

People

La colonna sonora è perfettamente calzante con l’atmosfera proposta, un tripudio di musica elettronica saggiamente riprodotta nelle diverse fasi di narrazione. Durante tutta l’avventura assaporeremo in particolar modo due temi musicali, ricorrenti soprattutto nelle fasi finali del gioco, che, a parer mio, sono di ottimo gusto, evocativi quanto le stesse fasi di trama.

Gli effetti audio sono stati scelti con cura e danno il loro massimo nelle fasi in cui, attraverso effetti di glitch, avvengono i cambi di scena: qui gli effetti audio sono perfettamente sincronizzati con la scena visiva, arricchendone la qualità.

Nella versione System Redux, oltre alle migliorie grafiche, gli sviluppatori ci omaggiano con tre nuove missioni: “Errant Signal, Her Fearful Symmetry” e “It Runs in the Family”, ampliando così la narrativa, aumentando i dialoghi e gli interrogatori neurali.

Arricchiscono inoltre le meccaniche di gameplay e rivisitano la fase stealth, svecchiando così il titolo e permettondoci di goderne appieno.

In attesa di metter mano sull'attesissimo Medium, in uscita su console XBOX e PC, non ci resta che sperare in un Observer 2. Nel frattempo, se ancora non l'avete fatto, vi consiglio vivamente di lanciarvi in Observer System Redux, un titolo che ho profondamente apprezzato.

 

 

 

 

 

Conclusioni

( Clicca su uno dei voti per leggerne la motivazione )
9.5 Storia/Narrazione
8.0 Grafica
7.0 Gameplay
8.0 Comparto Audio

Storia/Narrazione

Observer System Redux fa della storia e della narrazione il punto cardine della nostra avventura, mai banale e soprattutto mai scontata, con colpi di scena davvero imprevedibili e una sceneggiatura ben realizzata. Saprà tenerci col fiato sospeso, incollati allo schermo con la speranza di scoprire sempre di più. Una trama perfettamente delineata con lo stile del genere cyberpunk e raccontata attraverso schemi psicologici profondi e coinvolgenti.

Grafica

L'aspetto visivo di questa remastered è superlativo, la direzione artistica ha colpito in pieno, sia per quanto riguarda l'originalità degli ambienti che la bellezza degli stessi. Gli effetti grafici caratterizzano l'opera rafforzando una narrazione già colma di pathos. La vera pecca restano le animazioni e alcuni dei personaggi che restano arpionati alla vecchia generazione, ma con texture di buon livello. Il Ray Tracing è stato ottimamente implementato, regalandoci riflessi e illuminazione di tutto rispetto. In alcune zone tuttavia si notano alcune texture di bassa qualità.

gamepad

Gameplay

La forbice fra impegno narrativo e cura del gamaplay, a parer mio, è piuttosto evidente. Non volevo un Daniel Lazarsky armato di pistole, che vaga per un ambiente cyberpunk, mietendo vittime a destra e sinistra e collezionando headshots: avrebbe sicuramente sporcato l'intera atmosfera. Le poche interazioni consentite al protagonista le condivido, tuttavia le parti che ci coinvolgono nella risoluzione di puzzle sono davvero semplici e per nulla profonde, avrei preferito qualcosa di più stimolante. Le fasi investigative funzionano bene, ma se avessimo avuto più opzioni, come raccogliere e confrontare oggetti, sbloccare un'analisi a più livelli di profondità, per esempio, avremmo avuto un'investigazione più soddisfacente. Insomma il gameplay è scarso e, piuttosto che ingrandito, ritengo andasse approfondito maggiormente.

Comparto Audio

Le tracce audio sono piacevoli e ben azzeccate, si sposano con l'atmosfera che ci ritroviamo a sperimentare, e gli effetti sono ben inseriti e congeniati. Ho trovato un po' meno avvincente il fatto che, nelle normali fasi di gioco, l'audio non ha alcuna importanza, non serve per esempio a capire se dall'interno di un appartamento provengano dei rumori, se dei passi vengono da destra o da sinistra nelle fasi stealth e così via. I suoni insomma accompagnano la nostra avventura senza coinvolgere il gameplay.

Observer System Redux ci è stato presentato in una veste grafica di tutto rispetto, una direzione artistica degna di nota e una narrazione sbalorditiva. È un titolo single player da una longevità piuttosto corta se consideriamo i videogiochi odierni, ma il suo forte sta nella concentrazione della trama, che mantiene il nostro livello d'attenzione costantemente alto, abituandoci a un miscuglio e una varietà di emozioni che mai ci stancheranno. Assolutamente consigliato a chi ama il genere cyberpunk, vuole godersi una bella storia e non è in cerca di un gameplay impegnativo.

8.1

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