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5 febbraio 2023

Hi-Fi Rush: una maestosa rock opera composta in segreto

La rivoluzione informatica e la globalizzazione ci hanno portato a vivere in un mondo dove mantenere un segreto risulta pressoché impossibile. Gli annunci videoludici che aspettiamo con fervenza sono, nella stragrande maggioranza dei casi, anticipati da leaks che fanno lievitare l’hype e annullano il fattore sorpresa dei titoli, i quali vengono comunque rivelati con dovuto anticipo per favorire le campagne di marketing.

Per questo è quasi un miracolo che Hi-Fi Rush sia riuscito a latitare in segreto per così tanto tempo, al di là di qualche piccola indiscrezione. Stiamo parlando dell’ultimo titolo di Tango Gameworks, software house ormai acquisita da Bethesda e fondata da Shinji Mikami (il padre di Resident Evil), che ha finora portato alla luce la serie di The Evil Within e il recente Ghostwire Tokyo, giochi caratterizzati da diverse sensibilità, ma comunque entrambi con una evidente impronta horror.

Se prendiamo in considerazione la storia dei Tango, l’annuncio di Hi-Fi Rush può solo sembrare ancora più assurdo: non solo il gioco è stato pubblicato contemporaneamente al suo annuncio, disponibile per essere scaricato gratuitamente per i possessori di Xbox Game Pass, ma stiamo parlando di un’opera che non ha nulla a che vedere con il know-how dello studio, un gioco d’azione con elementi da rhythm game, colorato, ironico ed energetico, con uno stile grafico anime in cel-shading.

Tuffarsi in un nuovo titolo in questo contesto non è mai stato così avvincente, con le giuste premesse e poche aspettative. Aspettative che, per una volta, trovano totale giustificazione.

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Mi piacciono i difetti

Hi-Fi Rush segue la storia di Chai, un ragazzo di 25 anni appassionato di musica, che decide di partecipare come volontario al progetto Armstrong, un’iniziativa avviata dall’azienda Vandelay per l’implementazione di arti robotici. L’innesto del braccio robotico di Chai, però, va storto: un lettore mp3 viene inserito all’interno del meccanismo nel suo petto, e il ragazzo viene dichiarato un “difetto” dall’azienda, che decide di richiamarlo (in altre parole: vogliono ucciderlo). Il lettore mp3 di Chai, però, gli dona anche l’abilità di utilizzare un bastone elettromagnetico capace di attirare a sé detriti e rifiuti metallici. Il protagonista usa questa sua abilità per generare una sorta di chitarra da brandire come arma da mischia, e dovrà difendersi dai robot della Vandelay per sopravvivere e scoprire cosa c’è dietro un altro progetto misterioso in sviluppo nell’azienda: SPECTRA.

I personaggi che si uniranno a Chai nella sua lotta contro la Vandelay sono stati caratterizzati in maniera tipicamente giapponese: sono sostanzialmente degli stereotipi, ma tutti hanno un ruolo ben preciso nel mondo in cui interagiscono con il protagonista.

La storia di Hi-Fi Rush è caciarona, ironica, sempre pronta a sorprendere il giocatore con un nuovo personaggio che si unisce alla brigata, o con un nemico sopra le righe, o con un plot twist imprevedibile. Ma pur possedendo un animo chiaramente leggero, pronto a scherzare su tutto (anche con il giocatore stesso, rompendo la quarta parete), non mancano anche momenti commoventi ed emozionanti, con una messinscena di qualità tale da avermi francamente sorpreso. Un’altra riprova del fatto che non serve un budget hollywoodiano per scrivere una sceneggiatura che funzioni: basta avere la giusta sensibilità e un team disposto ad accettare le scelte creative degli scrittori.

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Diventare una rockstar

Lo spirito spumeggiante con cui si presenta Hi-Fi Rush fa presagire che si tratti di un gioco pieno di azione esagerata, ed è un obiettivo che viene raggiunto in pieno grazie a delle basi più che consolidate condite da un elemento unico: ogni nostra azione dovrà essere eseguita a tempo di musica, perché gli attacchi dei nemici, così come le piattaforme su cui saltare e, in generale, tutti gli elementi del mondo di gioco, seguiranno a loro volta il ritmo.

Come già detto, stiamo parlando sostanzialmente un hack ‘n slash, nel quale i combattimenti vengono alternati a fasi platform molto ben progettate. In queste ultime, il ritmo è praticamente un indizio che ci permette di capire il momento giusto per saltare su una piattaforma semovente o correre per evitare un ostacolo, e farsi guidare dalla musica diventa più una convenienza che una necessità, ma nei combattimenti il discorso è diverso.

Il combat system di Hi-Fi Rush ricorda molto quello utilizzato da titoli di altissimo spessore come Bayonetta e Devil May Cry: è un sistema basato sulle combo, le quali si innescano non solo in base all’ordine in cui premiamo i pulsanti di attacco leggero/pesante, ma anche in base al tempismo con cui questi input vengono inseriti. L’intuizione di collegare questo tipo di sistema a un rhythm game, dove il tempismo regola tutta l’azione, è assolutamente geniale, e portare a termine combo pazzesche risulta più intuitivo che mai.

Altro ruolo fondamentale nei combattimenti del gioco è quello che riguarda gli alleati: questi potranno essere chiamati temporaneamente sul campo di battaglia per sferrare un attacco, ma non si tratta di un semplice aiuto per sconfiggere prima i nemici. Infatti, ogni alleato che incontreremo sul nostro cammino sarà dotato di un’abilità particolare, che ci sarà necessaria per superare determinate difese nemiche (scudi particolari, contro i quali Chai non ha alcuna possibilità di combattere). Un modo davvero intelligente di inserire un’ulteriore meccanica nelle battaglie ed aumentarne la dinamicità.

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Contro il sistema

Strutturalmente, Hi-Fi Rush è composto da diversi atti, i quali si suddividono a loro volta in diversi “ritornelli”, ovvero delle sezioni di gioco che contengono delle battaglie. L’ultimo ritornello di ogni atto è generalmente caratterizzato da una lotta particolarmente impegnativa, e nella maggior parte dei casi questa lotta è una vera e propria boss fight.

I boss sono probabilmente uno degli aspetti più memorabili del gioco: questi nemici sono trattati in maniera unica, rispondono a logiche di battaglia sempre diverse, e a seconda delle loro abilità e peculiarità dovremo trovare un modo diverso di sconfiggerli.

Anche se questi scontri consistono quasi sempre nell’azzerare la barra della vita del boss con le nostre combo, questi cambieranno stile di combattimento in 3 o 4 fasi, e il modo in cui dovremo cercare di sconfiggerli potrebbe cambiare radicalmente da una fase all’altra. Per fare un esempio: le prime fasi sono generalmente più lente e gestibili con le parate, ma avvicinandoci alla fine della lotta potrebbe risultare più sicuro schivare o fuggire dai pericoli maggiori per non rischiare di non star dietro al ritmo incalzante dei loro attacchi.

Non è certo un titolo boss rush, di lotte di questo tipo non ce ne sono tantissime all’interno del gioco, ma sono tutte piuttosto lunghe, e talmente curate da rimanere fortemente impresse nella memoria del giocatore, anche grazie all’incredibile carisma che i nemici sono capaci di sprigionare.

8

Con la musica è meglio

Per un titolo fondamentalmente basato sul tempismo e che, quindi, lascia scandire il proprio ritmo dalla sua stessa colonna sonora, è quasi scontato dover specificare che la soundtrack di Hi-Fi Rush sia di altissimo livello.

Non solo le tracce originali della colonna sonora sono perfette per stimolare il senso del ritmo del giocatore, ci sono anche un discreto numero di brani storici composti da artisti famosi concessi in licenza. Gli sviluppatori hanno persino pensato di inserire una “modalità streamer” in cui i brani sotto licenza, la riproduzione dei quali sarebbe vietata sulle piattaforme di streaming, vengono rimpiazzati da altri pezzi musicali molto simili composti appositamente, quasi delle cover.

E se parlare della bontà della colonna sonora del gioco può sembrare superfluo, non si può assolutamente dire lo stesso del doppiaggio. Perché sì, Hi-Fi Rush è interamente doppiato in italiano, con un adattamento e delle performance degne di un titolo tripla A, e di dialoghi parlati non ce ne sono assolutamente pochi.

Ci troviamo in un periodo storico in cui la presenza del doppiaggio italiano per titoli “secondari” come Hi-Fi Rush è un'eventualità più unica che rara, per questo motivo vedere un gioco venduto al prezzo di 30€ con questa cura per la localizzazione italiana è ulteriormente sorprendente.

4

Un anime spettacolare

Impossibile non applaudire anche l’ispiratissimo stile visivo con cui Hi-Fi Rush si presenta. Il gioco è realizzato in Unreal Engine 4 con una grafica in cel-shading che vuole simulare l’aspetto di un anime giapponese, cifra stilistica ideata dagli Arc System Works con Dragon Ball FighterZ (e, più recentemente, con Guilty Gear Strive).

C’è da dire che questo stile grafico si presta incredibilmente bene per un picchiaduro come Dragon Ball FighterZ perché l’effetto “animazione in 2D” funziona in particolar modo su telecamere che non ruotano e non zoomano, e i picchiaduro in 2D hanno proprio questa caratteristica.

Nonostante Hi-Fi Rush abbia una telecamera molto più dinamica rispetto a un picchiaduro, l’effetto ottenuto da questa scelta stilistica è comunque eccezionale, complici anche le incredibili animazioni dei personaggi, sia principali che secondari: tutto sembra essere stato animato dai migliori animatori giapponesi, il che contribuisce notevolmente a rendere l’azione fluida e, in un certo senso, cinematografica.

L’azione frenetica, i colori sgargianti e il carisma dei personaggi non sono altro che sintomi visibili della passione che gli sviluppatori hanno voluto mettere dentro questo titolo, passione palpabile da qualsiasi dettaglio ci mettiamo ad analizzare, persino la grafica dei menù o la sincronia sonora con elementi ambientali e di gioco.

9

Tutte le canzoni finiscono

È incredibile quanto si possa scendere in profondità quando si parla di Hi-Fi Rush. Non c’è un singolo aspetto del gioco che sia stato trattato con superficialità, ogni elemento strutturale, grafico, artistico o di gioco è stato evidentemente ponderato e rifinito fino al limite della perfezione. Il che, di norma, si rifletterebbe in una longevità e rigiocabilità piuttosto scarsa… ma, per quanto possa sembrare assurdo, non è questo il caso.

Ho impiegato 12 ore per terminare la storia principale di Hi-Fi Rush, una durata totalmente accettabile e in media anche per giochi con budget ben più elevati, ma il gioco offre anche una corposa sezione endgame, dove sarà necessario rivisitare i capitoli precedenti per sbloccare nuovi oggetti, nuove zone giocabili e un nuovo finale. E se tutto questo non dovesse ancora bastare per i più esigenti, allora ci viene data anche la possibilità di rigiocare l’intero titolo a un nuovo livello di difficoltà “molto, molto difficile”, che incentiva il giocatore a utilizzare al meglio il sistema di combo, perché scendere eccessivamente di punteggio potrebbe causare un game over istantaneo.

12

Sazi della nostra dose di combattimenti a ritmo di musica, è impossibile non fare i conti con il tipo di esperienza che abbiamo vissuto. Hi-Fi Rush è un titolo talmente denso e con un cuore talmente grande che, personalmente, sono scioccato che venga venduto al misero prezzo di 30€ in versione digitale. Se Bethesda avesse proposto lo stesso identico titolo sugli scaffali dei negozi a 70€ non avrei battuto ciglio, sarebbe stato un prezzo totalmente commisurato alla qualità e alla quantità di contenuti offerta.

Ma oltre ad essere un affare incredibile in puri termini economici, Hi-Fi Rush è semplicemente un gioco che mette d’accordo tutti, un must play, a dir poco imperdibile. Non è un titolo che rivoluziona l’industria videoludica, ma di certo insegna (involontariamente) molto sia ai produttori che ai giocatori stessi: se gli sviluppatori che lavorano su un’opera videoludica hanno il cuore che pulsa in sintonia con quel lavoro, allora quel battito si sentirà inconfondibilmente, e il nostro cuore non potrà fare a meno di seguirlo a ritmo.

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Conclusioni

( Clicca su uno dei voti per leggerne la motivazione )
10 Gameplay
9.5 Grafica
10 Comparto Audio
8.5 Storia/Narrazione
gamepad

Gameplay

Un sistema di combattimento impeccabile accompagnato da sezioni platform divertenti ma anche impegnative, e le boss battles sono una più memorabile dell’altra.

Grafica

Stilisticamente, un capolavoro. Lo stile grafico che accompagna l’azione è azzeccatissimo, animazioni sempre fluide, e in generale ogni elemento della presentazione sembra essere stato pensato, selezionato e rifinito con la massima cura.

Comparto Audio

La colonna sonora è un misto di brani originali e classici del rock, e sembra non esserci neanche una nota fuori posto. È persino presente un doppiaggio in italiano completo e di ottimo livello.

Storia/Narrazione

Un inaspettato crescendo, con momenti toccanti ma sempre presi con leggerezza. La storia in sé è piuttosto banale e pretestuosa, ma viene narrata con una sorprendente eleganza.

Tango Gameworks ha lasciato tutti a bocca aperta con il suo inaspettato senso del ritmo. Hi-Fi Rush è contemporaneamente una nuova partenza e un traguardo per la casa giapponese: un titolo che, al contrario dell’insipido Ghostwire Tokyo, ha un’anima che sembra voglia esplodere. Con un pacing al limite della perfezione, una storia sorprendente e un sistema di combattimento incredibilmente addicting, giocare a Hi-Fi Rush è come saltare su un trampolino: si sale sempre più in alto, basta andare a tempo.

9.5

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