Per questa nuova edizione del racing game su pista targato Microsoft e Turn 10, ci siamo dovuti armare di pazienza, poiché il periodo d'attesa è stato più lungo del solito. Abituati a ricevere un nuovo capitolo ogni due anni, questa volta la gestazione è durata tre volte tanto. L'attesa è stata giustificata dal fatto che il team americano ha deciso di dedicare più tempo allo sviluppo del loro progetto next-gen. Nel frattempo, il fratello minore, Forza Horizon, ha brillato con ben due giochi, entrambi notevoli sotto molteplici aspetti, sia dal punto di vista tecnico che da quello strutturale. Questo risultato positivo è, naturalmente, in parte merito di Turn 10, che ha condiviso il proprio know-how con i colleghi di Playground Games nel Regno Unito. Tuttavia, è evidente che nessuno avrebbe voluto trovarsi nei panni degli sviluppatori della serie madre, ora che la figlia, Forza Horizon, splende con luce propria. E che luce! Ripetere il successo di Forza Horizon 4 e 5 non è certo un compito da poco.
Dopo circa sei anni di attesa, finalmente torna Forza Motorsport, offrendo un'esperienza di simulazione automobilistica senza eguali, anche se con qualche imperfezione e la necessità di confrontarsi con concorrenti ormai datati. Per anni, Forza Motorsport è stato il punto di riferimento nel suo genere, con un'attenzione ineguagliabile alla precisione di guida, una vasta gamma di veicoli personalizzabili e competizioni coinvolgenti. In questa recensione, esamineremo dettagliatamente tutti gli aspetti di questa nuova edizione, che, interessante da notare, abbandona l'indicatore numerico. Questa scelta sembra riflettere l'intenzione di riscrivere il DNA delle produzioni di Turn 10, che vogliono orientarsi più verso l'idea di un gioco come piattaforma, piuttosto che un capitolo autonomo, un po' come l'approccio di Asobo a Flight Simulator.
Semafori accesi e sole in faccia
Inizieremo la nostra analisi concentrando l'attenzione su uno dei punti di forza distintivi di giochi di questo genere: il comparto grafico. In questo specifico settore è quello che tendenzialmente riesce a garantire un impatto visivo migliore, e questo avviene grazie alla natura stessa di questi titoli, dove il mondo di gioco si limita ai confini delle piste, all'asfalto che scorre veloce sotto il fondo dell'auto, e alle auto stesse, modellate minuziosamente grazie alle nuove tecnologie. Ma questo non significa che non ci sia margine di miglioramento, anche se bisogna considerare che le imperfezioni nei modelli e nel paesaggio passano spesso inosservate a duecento e più chilometri orari. Inoltre va tenuto conto che gli sviluppatori possono ricorrere a diversi espedienti per ottimizzare alcuni elementi e garantire il massimo impatto visivo. Un recente esempio che ha suscitato clamore, giusto per citarne uno, fu quello degli alberi in 2D in Gran Turismo Sport, notati da occhi attenti, altrimenti invisibili a giocatori con gli occhi a cercare la prossima curva. Ogni nuovo capitolo, sia di Forza Motorsport che di qualsiasi altra saga che percorre parallelamente la stessa filosofia di sviluppo (Gran Turismo, GRiD, F1, ecc) rappresenta un passo in avanti. Forza Motorsport, ve lo dico subito, non ha deluso le aspettative, ma mi ha lasciato leggermente insoddisfatto perché sembra possa essere spinto ben oltre, specialmente su PC, eppure traccia i suoi limiti timidamente. I presupposti per fare un grosso salto verso il fotorealismo ci sono tutti: un nuovo renderizzatore, un nuovo sistema meteo dinamico e compatibilità con le ultime tecnologie di illuminazione. E allora perché ai miei occhi non brilla?
Il salto in avanti rispetto a Forza Motorsport 7, suo predecessore, si vede tutto - dopo sei anni ci saremmo stupidi del contrario - ma considerando tutti i racing game su pista attualmente disponibili sul mercato, non ce la sentiamo di conferirgli la corona del "più bello del reame" tanto facilmente. Il che suona abbastanza inusuale per la serie, che si è riuscita a distinguere facilmente rispetto a titoli simili. Recentemente, il genere ha visto esempi lodevoli di questa tendenza, come Gran Turismo 7 per PlayStation 5, o lo stesso Forza Horizon 5, che hanno stabilito nuovi standard visivi nel mondo dei giochi di corse. Avevamo aspettative simili anche per la produzione di Turn 10, e in parte non siamo rimasti delusi. La qualità visiva di Forza Motorsport brilla per la sua modellistica impeccabile, le piste realistiche e l'illuminazione estremamente avvicinata al realismo. Tuttavia, c'è un aspetto che ci ha lasciato perplessi: il sistema di illuminazione avanzato che riesce a convincere solo in alcune situazioni.
Insomma, stupendo da vedere, ma non mozzafiato quanto avremmo voluto. Ciò che conta è che il titolo gira egregiamente sui sistemi disponibili, e su questo aspetto non siamo stati delusi. Forza Motorsport offre anche tre diverse opzioni grafiche, consentendo ai giocatori di scegliere tra una risoluzione 4K a 60fps con ray tracing a risoluzione variabile o una risoluzione 4K costante con ray tracing a 30fps. Naturalmente, chi gioca su PC ha la possibilità di regolare numerosi parametri, adattandoli sia all'hardware meno potente, sia a quelli che permettono di ottenere il massimo.
Semafori spenti, via allo spettacolo
Dietro le emozionanti sgommate, i tagli sui cordoli e i sorpassi in scia, si cela il motore fisico più dettagliato attualmente disponibile nel genere delle corse automobilistiche. Non ci aspettavamo nulla di meno da Turn 10, che con ogni nuova edizione conferma il suo impegno maniacale per i dettagli. Le auto rispondono per lo più come farebbe un'equivalente reale in pista, ma ci sono alcune situazioni che inficiano le sensazioni altrimenti positive. Il primo aspetto negativo è rappresentato da innaturali sovrasterzo e sottosterzo che sembrano affliggere quasi tutte le auto, come se ci fossero piccole imperfezioni in un codice altrimenti impeccabile. In curva, le auto possono diventare ingovernabili in modo inaspettato, costringendo il giocatore a dedicare particolare attenzione alle regolazioni per risolvere il problema. In secondo luogo, la gestione dell'aderenza sul bagnato non mi ha completamente convinto. Sebbene le piste siano più scivolose e viscide, l'esperienza di guida non viene sconvolta come ci si potrebbe aspettare, e il risultato è che le prestazioni in gara non sembrano influenzate in modo significativo, poiché le auto si comportano in modo simile alle sessioni su asciutto.
Tuttavia, per il resto, il gioco merita solo lodi. Il nuovo motore fisico offre una sensazione di guida incredibilmente realistica, con il peso dei veicoli che si fa sentire nelle curve e le collisioni che sono gestite con grande precisione. Come dimostrato durante la fase di promozione, le nuove capacità del motore superano notevolmente quanto fatto in passato. Ad esempio, il calcolo dei contatti con cordoli e asfalto è incredibilmente preciso, con ogni parte dello pneumatico che risponde in modo diverso in base al tipo di superficie che tocca.
In generale, il sistema di guida non è influenzato in modo significativo dai piccoli inconvenienti menzionati in precedenza, e l'esperienza di guida finale è all'altezza delle aspettative, che erano già molto alte.
Bloccaggio in curva, ma ancora in pista
La modalità carriera non riscuote un consenso unanime, e in effetti, sembra mancare di quella profondità e intrattenimento che ha caratterizzato le edizioni precedenti. Risulta piuttosto superficiale, con il giocatore che si trova di fronte a una serie di campionati composti da serie più brevi, ognuna centrata su un tema automobilistico specifico. Ogni serie è preceduta da una breve presentazione, che fa solo il minimo indispensabile per non essere skippata dagli appassionati; tutti gli altri non resteranno lì più di qualche secondo. Una volta dentro, è possibile regolare la difficoltà degli avversari e scegliere tra tre opzioni per limitare gli aiuti alla guida. Più aumentiamo la difficoltà e riduciamo gli aiuti, più crediti guadagneremo al raggiungimento di obiettivi preposti.
Prima di ogni evento ufficiale, i piloti possono sperimentare i veicoli selezionati e il tracciato, guadagnando punti esperienza mantenendo l'auto in pista (e seguendo una traiettoria pulita) e migliorando i propri tempi in ciascun settore. I punti esperienza si accumulano sia per il pilota sia per l'auto. Se il livello del pilota rappresenta semplicemente l'esperienza del giocatore, il livello dell'auto è influenzato da un sistema di progressione al quale il giocatore tende a essere particolarmente attento.
La progressione delle auto è uno dei punti di discussione tra i giocatori. Non tutti apprezzano il fatto di dover far salire di livello ciascuna auto per poter smanettare nelle messe a punto o con i componenti aggiuntivi. Con ogni livello raggiunto (su un totale di cinquanta) sblocca potenziamenti e relative impostazioni per la messa a punto. Per i potenziamenti non si spendono i crediti guadagnati, destinati esclusivamente all'acquisto di nuove auto, ma crediti specifici per ciascuna vettura. Solo mettendo le mani su una vera auto da corsa è possibile gestire tutte le impostazioni fin dall'inizio, altrimenti sarà necessario investire tempo per portare le prestazioni dell'auto al livello desiderato, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati, dove i drivatar non perdonano.
Un altro punto di discussione riguarda l'assenza delle qualifiche nella modalità carriera, sostituite da un sistema che permette ai giocatori di scegliere la loro posizione sulla griglia di partenza. A prima vista, sembra una decisione discutibile e potenzialmente dannosa per l'esperienza di gioco. Tuttavia, devo prendere le difese del gioco su questo aspetto. In effetti, le qualifiche in modalità carriera in un gioco del genere rischiano di risultare noiose. Alcuni giochi posizionano il giocatore casualmente sulla griglia senza una vera ragione. In Forza Motorsport, invece, si offre al giocatore il controllo sulla propria posizione in griglia e la possibilità di guadagnare più crediti in base a questa scelta. Se si parte da dietro, i guadagni saranno maggiori in caso di rimonta, soprattutto se si sceglie una difficoltà più alta. Quando invece il giocatore avrà a che fare con drivatar veloci, sarà incentivato a partire da davanti e a difendere la sua posizione, credetemi. Le critiche rivolte a questo tentativo di introdurre una meccanica fresca e stimolante in un contesto spesso abituato al solito schema non meritano particolare attenzione.
Le qualifiche sono invece presenti nella modalità multigiocatore, vero punto di forza di questa esperienza automobilistica. La struttura del gioco online è quella che vorremmo in qualsiasi altro gioco di gare su pista, con un sistema di punteggio fair e severo che disincentiva i piloti dalla guida sporca a tentare manovre scorrette. Se non da subito, in pochi giri le lobbi di educano come in nessun altro gioco destinato alla massa, e le gare che ne saltano fuori sono quasi sempre pulite. Ovviamente ci saranno delle sportellate ogni tanto, ma difficilmente si tratterà di comportamenti opportunistici che non puniscono chi li commette.
Tornando alla questione delle qualifiche, una sessione multigiocatore è strutturata nel seguente modo: selezione della serie di riferimento, selezione dell'auto (che nel caso può essere affittata gratuitamente dal giocatore, a patto che rinunci a livellarla durante le gare) e via di giri di esercitazione; poi qualifiche non obbligatorie e gara. La sessione di esercitazione ha durata variabile, dai 10 ai 25 minuti, e consente ai giocatori di girare liberamente in pista e migliorare il proprio tempo. Inoltre sarà possibile accedere alla messa a punto direttamente dal menù di pausa per modificare le prestazioni dell'auto e testare il nuovo assetto in tempo reale.Allo scadere del tempo si parte con la gara, e prima che succeda sta al giocatore decidere se affrontare la sessione di qualifica o meno. Solamente i tempi registrati in qualifica - sempre accessibile dal menù di pausa - saranno presi in considerazione per il posizionamento in griglia. La lobby chiude a circa 8 minuti dalla gara, e non conterà più di 24 giocatori.
La stabilità dei server è una goduria, e durante il nostro test, non abbiamo riscontrato problemi significativi. A mani basse, è la migliore esperienza multigiocatore che io abbia avuto su un gioco del genere.
Incrocio alla chicane e sorpasso da manuale
Dopo aver cercato l'ago nel pagliaio, lasciate ora che vi parli delle qualità certosine che in un gioco del genere fanno veramente la differenza. Gli effetti sonori in Forza Motorsport sono eccezionali. I rumori dei motori sono nitidi, potenti e ricchi. Il sound design contribuisce notevolmente all'immersione, con suoni di collisioni, frenate e accelerazioni che forniscono una sensazione autentica di guida. Durante le gare, non c'è musica se non quella della danza di una ventina di auto che si lanciano in bagarre; e in un sim racing, è giusto così. La musica è invece presente nei menù, principale con le sonorità che da cinque capitoli a questa parte hanno accompagnato la serie. Nualla di nuovo dunque su questo fronte, anche se avremmo gradito più musica in più contesti.
Forza Motorsport è una simulazione automobilistica eccezionale che offre un'esperienza di guida realistica e coinvolgente. La grafica è sorprendente, il gameplay è preciso e coinvolgente, e la modalità multiplayer offre molte opzioni per le gare online.
Forza Motorsport si conferma uno dei migliori giochi di corse automobilistiche disponibili, soprattutto per gli amanti delle auto e della simulazione di guida. Smette di essere un videogioco da collezionismo, e si avvicina di più alla cura tecnica dell'auto e alla prestazione su pista. L'unica pecca risiede su una modalità carriera potrebbe beneficiare di una maggiore varietà e innovazione, e ci aspettiamo un supporto che aggiusti questa sbavatura. La cura e l'attenzione ai dettagli nel gioco sono evidenti in ogni aspetto, e questa attenzione al realismo contribuisce a rendere Forza Motorsport un titolo imperdibile per gli appassionati del genere.
