Deadcell light art work

7 novembre 2018

Dead Cells: Uccidi. Muori. Impara. Ripeti - La Recensione

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Nuovo corpo, stessa testa; è così che inizia Dead Cells, il nuovo videogioco di Motion Twin. La software house francese, sconosciuta a molti e famosa per lo più su mobile o browser per i free to play, ha deciso di esordire su tutte le maggiori piattaforme con un titolo curato al limite della perfezione, portando con sé tante nuove idee e geniali rivisitazioni. Preparatevi dunque a rotolare tra mostri, demoni e guardie assetate di sangue e a prendere il controllo di uno dei cadaveri decapitati lasciati a marcire nei sotterranei di un’ignota prigione.
Ispirati da moderni capolavori del genere roguelike come Enter the Gungeon e The Bindings of Isaac, gli sviluppatori della Motion Twin hanno saputo unire elementi propri di questo genere a caratteristiche tipiche di giochi metroidvania. A dungeons generati casualmente, combattimenti frenetici hack-n-slash ed una quasi permadeath si unisce, infatti, una mappa enorme, complessa e totalmente esplorabile dal giocatore. Esplorabile sì, ma a patto di acquisire, durante il gioco, speciali oggetti o abilità che consentano di superare porte e ostacoli altrimenti insuperabili.
Dead Cells è stato rilasciato nell’ambito del programma Steam Early Access il 10 maggio 2017. Dopo un anno di continuo sviluppo e innumerevoli miglioramenti, Il 7 Agosto 2018, il gioco è stato ufficialmente rilasciato in contemporanea su Microsoft Windows, Linux e Mac attraverso Steam e GOG.com e su tutte le principali console (PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch).

Hack’n’Slash: il combattimento prima di tutto

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In Dead Cells non avrete tempo di preoccuparvi della storia o della lore di questo nuovo mondo, ma sarete impegnati in un continuo e frenetico susseguirsi di schivate, salti, colpi di spada, frusta e arco, avanzando attraverso un’orda di nemici che, se sarete fortunati, lasceranno cadere armi, oggetti pronti all’uso, monete, progetti per nuovo equipaggiamento e le “cells”.

Una volta raggiunta una delle molteplici porte per accedere al livello successivo, avrete un attimo di respiro in una piccola safe zone. Questa è convenientemente popolata da creature amichevoli, mercanti a cui cedere progetti e cells per poter sbloccare nuove armi e potenziamenti oppure scambiare monete con diverse possibili mutazioni del vostro corpo, capaci di sbloccare potenti abilità passive o miglioramenti alle vostre armi.

Una volta finito di riposare è l’ora di ripartire alla carica contro vecchi e nuovi nemici finché non sarete abbastanza sfortunati da morire.

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Non vi è concesso altro se non pochi secondi per metabolizzare tutta la frustrazione accumulata. Non c’è tempo per pensare a considerazioni come: “forse avrei potuto schivare” o “magari dovevo usare questa abilità”. Non vi rimane più niente!
Quell’arco congelante che avevate trovato uccidendo una guardia nella Promenade of the Condemned? Perso. Quella coppia di pugnali con utilissimi modificatori all’attacco che avevate trovato su per i Ramparts? Persa. E che fine ha fatto quella torretta che vi è stata tanto utile sul Black Bridge? Vi lascio indovinare… Persa anche quella. Perso tutto: monete, cells, mutazioni e progetti non ancora consegnati. Tutto, o quasi tutto. Conserverete, infatti, le abilità sbloccate con le cells cedute ai mercanti nelle diverse safe zone. Quelle sono lì, esposte in vasetti che penzolano dal soffitto della stanza dove siete appena resuscitati. Morirete tante volte, centinaia, forse migliaia, ma ogni volta sarete un po’ più forti, avrete quell’ulteriore bonus che vi permetterà di progredire due metri in avanti rispetto alla run precedente.

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Si riparte da zero

In Dead Cells ricominciare da ground zero non spegne l’entusiasmo o la frenesia; non rallenta il ritmo né annoia. Ogni morte è un’opportunità unica: possiamo ricominciare da capo, adattare la nostra build alle diverse situazioni, cercare di accumulare più bonus possibili, di combinare tra loro le caratteristiche vincenti di ogni arma. Cosa prenderete questa volta? Una build incentrata sul congelamento con un arco che immobilizza e rallenta i nemici e una spada che infligge danni bonus ai nemici rallentati? Oppure andrete sul sicuro con una build con doppio arco e abilità a distanza in grado di tenervi lontano da ogni minaccia?

 

La build è limitata a due armi e due abilità. Ogni arma ed ogni oggetto provoca ripercussioni sulla base di tre diversi modificatori: brutalità, tattica e sopravvivenza. Andando avanti con il gioco, troveremo pergamene capaci di aumentare in maniera temporanea, fino al prossimo game over, il danno per ogni modificatore e la vostra salute totale.

Ci sono armi da combattimento ravvicinato, quelle da combattimento a distanza, scudi e, inoltre, granate, torrette e abilità di ogni sorta.
Spesso dovrete scendere a compromessi con il gioco, ritrovandovi di fronte a decisioni che forse è meglio non prendere troppo alla leggera. In un mondo come quello di Dead Cells, infatti, ogni scelta non è mai scontata, perché lo scenario cambia così come cambiano i nemici. Nemici che, andando avanti, diventano sempre più forti, diversi e con differenti abilità; la vostra build dovrà quindi continuamente adattarsi a loro e al vostro stile di combattimento. deadcells-build

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Solo se riuscirete a staccare le mani dal controller e dal continuo schiva e uccidi di Dead Cells potrete iniziare a porvi domande sulla lore e sulla trama del videogioco. Vi chiederete cosa è successo alla prigione, perché tutti vi aggrediscono, da dove vengono questi mostri e, soprattutto, chi siete. Chi è l’immortale protagonista di questo videogioco? Tra una stanza segreta e l’altra, tra le varie uccisioni e le diverse resurrezioni, forse troverete abbastanza indizi per potervi fare un’idea, più o meno completa, di come rispondere alle domande che vi affliggono, ovviamente tutto accuratamente condito dall’ironia e dal sarcasmo del protagonista. deadcells-middlefinger

Bilanciato in ogni dettaglio

Perché interessarsi alla lore del mondo e alla trama del gioco invece di continuare ad affettare demoni e mostri che lo infestano? In tutta questa frenesia non si può non notare, però, l’immenso lavoro fatto dagli sviluppatori della Motion Twin. Dalla grafica al gameplay, ogni dettaglio è stato curato, testato e perfezionato in maniera ossessiva. L’anno passato in Early Access è stato sfruttato nel migliore dei modi, dando occasione di perfezionare la responsività dei controlli e il bilanciamento di tutte le armi, i potenziamenti e le abilità. In Dead Cells ogni movimento è preciso, ogni animazione perfetta al nanosecondo tanto che non vi sentirete mai inermi guardando il vostro personaggio schivare, saltare o eseguire un attacco.

 

Nonostante venga definito un souls-like, al contrario di giochi come Dark Souls, la difficoltà di Dead Cells non deriva da nemici overpowered, visuali imprevedibili e controlli non responsivi, bensì da un sottile e preciso bilanciamento del gioco grazie al quale gli scontri saranno sempre difficili e vantaggiosi per i nemici ma mai ingiusti. Se volete trovare capri espiatori per una prematura dipartita, allora guardate i vostri pollici che non sono stati abbastanza veloci da adattarsi alla sfida.

Conclusioni

( Clicca su uno dei voti per leggerne la motivazione )
8.0 Storia/Narrazione
10 Gameplay
9.5 Grafica
8.5 Comparto Audio

Storia/Narrazione

Storia? Chi ha tempo per una storia? Seppur semplice e relegata in un angusto angolo, la trama attirerà l’attenzione solo dei più curiosi, risultando ben nascosta per chi ha troppa fretta di riaffrontare una run. Le notizie arriveranno gradualmente, quasi per caso, lasciandovi di sorpresa e con la piccola soddisfazione di aver scoperto dettagli in più soffermandovi in un posto dove sarete passati almeno centinaia di volte con la fretta di distruggere mostri. Sicuramente si poteva fare di meglio per implementare una narrazione senza demolire il ritmo del gioco, senza rallentarlo. Non sarà certo al livello di una delle storie di George R. R. Martin ma sicuramente intrattiene più di un film con Tom Cruise (com’era? Vivi, muori, ripeti?).

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Gameplay

Possiamo immaginare gli sviluppatori di Motion Twin rinchiusi nei loro laboratori di Bordeaux a lavorare ossessivamente sulle meccaniche di gioco e sul suo aspetto tecnico per uscire, solo dopo anni, con in mano la formula perfetta. Abbiamo provato Dead Cells su Nintendo Switch e non abbiamo mai percepito alcun problema con i controlli o la responsività dei vari elementi di questo gioco: le armi, le abilità e i nemici sono bilanciati alla perfezione. La progressione è fluida e i combattimenti creano dipendenza. Chiamatelo roguelike, roguelite, metroidvania o rougevania ma il verdetto non cambia: difficilmente qualcuno riuscirà a riproporre per lo stesso genere un gameplay così bilanciato e così fluido come quello di Dead Cells. Il giorno in cui questa cosa accadrà sarà un gran giorno per noi videogiocatori, fino ad allora: “Uccidi. Muori. Impara. Ripeti”.

Grafica

Non vi troverete di fronte ad un mondo fotorealistico, non sarete accecati da complessi lens-flares e la vostra scheda grafica non dovrà faticare per renderizzare riflessioni, rifrazioni ecc. La grafica di Dead Cells è semplice, bidimensionale e pixellata; gli sviluppatori riescono perfettamente a trasportare i giocatori all’interno di questo mondo, a convincerli di essere parte di esso. Ogni ambientazione è stata curata nei minimi dettagli, contribuendo in maniera eccelsa a trasmettere una misteriosa sensazione di pericolo imminente. Non avrete nessun dubbio che quell’oggetto di 5x10 pixels che il protagonista impugna è un arco e, in pochi secondi, il gioco vi avrà convinto di conoscerne anche i dettagli.

Comparto Audio

Avrebbero potuto utilizzare orchestre, registrare un coro per canti gregoriani: sarebbe risultato tutto fuori posto per un gioco come Dead Cells. Già unicamente le musiche e l’audio, infatti, fanno un lavoro eccellente nel trasmettere al giocatore diverse sensazioni ed atmosfere. Gli effetti sonori potrebbero non soddisfare l’udito più pretenzioso, in particolare quelli di fruste, scudi e i ruggiti di alcuni mostri, ma in generale riescono a trasmettere soddisfazione per ogni nemico ucciso e per ogni colpo inferto. Abbattere una porta di legno con una capriola è estasiante: dopo un po’ smetterete di aprirle con delicatezza.

Un piccolo capolavoro che aumenta le aspettative per i prossimi titoli di questo genere e, soprattutto, per i prossimi lavori della Motion Twin. Sul loro sito scrivono “We make games to fulfill ourselves and be happy” [facciamo giochi per realizzare noi stessi ed essere felici] e così facendo rendono felici anche i videogiocatori. Non c’è bisogno di aspettare saldi o cali di prezzo perché Dead Cells vale fino all’ultimo centesimo speso e forse anche qualcosina in più. Mettete al più presto le mani su questo gioco e non tardate ad entrare nel suo infinito ciclo di azione frenetica, frustrazioni e soddisfazioni che è Dead Cells.

9.0

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