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Double Dragons e Streets of Rage in VR - Path of the Warriors è fra noi!

4 dicembre 2020

Vi ricordate la scritta: “insert coin”?

Quando cambiavamo i nostri soldi ed inserivamo gettoni, uno dopo l’altro, dentro al nostro coin op preferito e, magari, insieme ad un amico passavamo i pomeriggi nelle sale giochi a tirar pugni e calci con Double Dragons o Streets of Rage?

O quando a casa nostra inserivamo la cartuccia nel Sega Mega Drive e cominciavamo a colpire qualsiasi cosa ci passasse davanti? Magari sfruttando la console di nostro fratello e condividendo i pad con i migliori amici d’infanzia.

I più giovani sicuramente non hanno vissuto ciò che sto descrivendo, ma, se siete stati in un bowling negli ultimi 10 anni, potete immaginare di cosa parlo. 

Al tempo avrei voluto premere un tasto e catapultarmi istantaneamente all’interno del gioco e colpire con le mie mani i nemici. 

Era pura fantasia, una fantasia che oggi prende vita con Path of the Warriors!

Questo è un tuffo nel passato differente dal solito: non ci limitiamo a ricordare preziosi momenti legati alla nostra gioventù, Path of the Warriors ce li fa rivivere catapultandoci all’interno del videogioco, rendendo possibile una fantasia della nostra infanzia, contornandola dei più bei ricordi della nostra gioventù videoludica.

Avviato il gioco veniamo accolti dalla canzone main theme del titolo, un brano rock in perfetto stile anni ‘80 che per arrangiamento, scelte armoniche, melodie e organico strumentale ci accompagna facilmente nell’atmosfera ideale. Potremo scegliere fra un personaggio maschile e femminile, e dopo aver selezionato il colore della pelle potremo iniziare.

Da subito il gioco si mostra divertente e semplice, ottima la risposta dei controlli che si concretizza in perfette hitbox. Grazie alla buona risposta ai colpi, abbiamo la possibilità di personalizzare le nostre combo usando fantasia ed esperienza nello sferrare i colpi.

Potrete divertirvi in serie di: diretto destro, sinistro basso (allo stomaco) e montante destro. Oppure diretto, diretto, gancio e così via. 

I mob infatti, rispondono molto bene ai diversi colpi: se per esempio colpiamo il nemico con un pugno allo stomaco, istintivamente si chinerà in avanti portando il viso verso di noi, potendolo così colpire con un montante o un gancio. 

Davvero ottimo il tracciamento delle mani: ho provato a sferrare alcuni pugni il più velocemente possibile (pratico arti marziali da quando ero piccolo) e venivano sempre portati con il giusto tempismo e una perfetta risposta.

Come ben sappiamo, le nostre gambe non sono tracciate e, di conseguenza, non possiamo colpire il nemico con i nostri calci (gli sviluppatori hanno reso infatti possibili i colpi coi calci grazie alla pressione di un tasto). Potremo quindi colpire con pugno destro e sinistro e poi premere un tasto per vederci sferrare un calcio, destro o sinistro a seconda del controller che utilizzeremo.

Colpire i nemici ci permette di caricare i pugni di energia e, una volta arrivati al culmine, non dovremo far altro che battere l’un l’altro i nostri pugni per attivare una modalità speciale che ci permetterà di usare un potere. I diversi poteri vengono sbloccati alla fine di ogni stage e possiamo selezionare quello da utilizzare dall’orologio che indossiamo al polso sinistro.

Colpendo ripetutamente i nostri nemici, avremo la possibilità di realizzare una mossa finale ambientale che si palesa in esilaranti siparietti.

In totale dovremo superare cinque stage, ognuno dei quali si caratterizza per ambientazione e tipologia di nemici. Il nostro scopo è quello di sconfiggere le ondate di nemici: alla fine di ogni ondata dovremo liberare un ostaggio che ci donerà del cibo necessario al ripristino della nostra salute, e, quando tutti gli ostaggi saranno liberi, potremo affrontare il boss di fine stage. Ogni boss si caratterizza per meccaniche di attacco e metodologie di sconfitta. Alla fine di ogni stage avremo modo di godere di un momento di pace in una zona che presenterà dei minigiochi molto divertenti ma, detto tra noi, facilmente evitabili per passare subito all’azione.

Potremo colpire i nostri nemici maneggiando oggetti raccolti da terra o sottratti agli avventori, basterà colpirli una volta e l’arma da loro impugnata si alzerà in volo, il tempo rallenterà e potremo comodamente imbracciare l’arma e utilizzarla. Dopo un tot di utilizzi questa si romperà, esattamente come accadeva nei vecchi titoli arcade. Oltre alle armi potremo raccogliere e lanciare oggetti tipici dell’ambientazione di turno.

Il comparto grafico è davvero appagante, riesce a rappresentare in modo decisamente convincente lo stile dei “livelli” che abbiamo apprezzato nei titoli di fine secolo.

I nemici sono ben caratterizzati sia nell’aspetto, che nelle movenze e nelle mosse, diverse per ogni tipologia di nemico.

La colonna sonora, a parte per quanto concerne la main theme “Path of the Warriors”, non brilla di ispirazione e le altre tracce, quelle che ci accompagnano per tutta l’avventura risultano essere un discreto compagno sonoro, ma facilmente dimenticabile.

Path of the Warriors non innova, emula in realtà virtuale un genere ben definito negli anni. Ripercorre il game design che rese unici i beat ‘em up, le combo che li resero appetibili, l’interazione con gli oggetti che ci divertì molto, ci presenta la caratteristica razione di cibo per il recupero della salute persa, il lancio dei nemici e poi, finalmente, le tanto amate boss fight.

Per quanto apprezzabile sia l’idea di portare in VR uno stile del passato che è entrato di diritto nella storia dei videogiochi, è inevitabile che la ripetitività si faccia viva piuttosto presto; il titolo resta saldamente legato alle meccaniche del passato senza presentare alcuna novità, una scelta tanto condivisibile quanto limitante. Per rendere il titolo meno ripetitivo probabilmente sarebbero state necessarie delle novità che avrebbero stravolto il gioco così come lo conosciamo oggi, ponendo un punto interrogativo sulla riuscita dello scopo principale degli sviluppatori: portare in VR i beat ‘em up degli anni ‘80 e ‘90.

Path of the Warriors risulta essere piuttosto leggero e godibile con la maggior parte degli hardware, tuttavia non è esente da problemi di diversa natura: compenetrazioni fra i nemici, ripetitività, scarsa longevità (circa 2 ore), i nemici non possono danneggiarsi fra loro, peculiarità dei vecchi titoli che spesso veniva sfruttata, specie in momenti in cui il numero dei nemici era alto; una pecca in un titolo che vuole rispecchiare in tutto e per tutto il genere di riferimento appartenente al passato, che non passa inosservata agli occhi di chi, come me, imparò ad amare il genere riempiendo le proprio giornate di infanzia e imparando le diverse meccaniche necessarie a concludere l’avventura.

A respingere un po’ di quella ripetitività che inevitabilmente si fa sentire è il comparto multiplayer, che ci permette di giocare la campagna in coop, rendendo ancora più divertente e scorrevole la nostra esperienza.

Path of the Warriors, in definitiva, è un titolo più indirizzato verso chi ha avuto modo di vivere gli anni in cui i picchiaduro a scorrimento in 2d presero piede, e fa leva su una componente nostalgica molto sentita che strappa più di un sorriso, e stimola la voglia di proseguire per vedere, di volta in volta, lo stage successivo. 

Divertente e piacevole sicuramente per chi per la prima volta si cimenta nel genere, complice la VR e l’idea di poter prendere a cazzotti e lanciare i nemici con le nostre mani. 

Tuttavia la mancanza di meccaniche più attuali è evidente sempre di più nel corso dell’avventura, generando una sensazione di continuo déjà vu e penalizzando la rigiocabilità del titolo.

 

 

 

 

 

 

Conclusioni

( Clicca su uno dei voti per leggerne la motivazione )
7.5 Gameplay
7.5 Grafica
7.0 Comparto Audio
7.0 Multiplayer
6.0 Storia/Narrazione
gamepad

Gameplay

Divertente e ben realizzato, ma risente della mancanza di nuove meccaniche che possano renderlo stimolante nel tempo. Davvero interessanti e numerevoli le possibilità di combo.

Grafica

Molto bella e coerente col genere di riferimento. I personaggi sono dettagliati, simpatici e piacevoli alla vista. Le ambientazioni risultano ben realizzate, donandoci la reale sensazione di esser stati catapultati all'interno di quei livelli che caratterizzavano i titoli beat 'em up 2d del passato.

Comparto Audio

La colonna sonora è piacevole e fa dignitosamente il suo lavoro ponendosi sulla sufficienza. Tuttavia la traccia audio principale è molto bella e aiuta a risollevare la qualità di un comparto audio un po' sottotono rispetto agli altri aspetti che compongono il titolo.

Multiplayer

Path of the Warriors è un gioco che ci permette di affrontare la campagna o i diversi stage selezionabili dal menù con un nostro amico. Un aspetto inevitabile che ha sempre accompagnato i titoli di questo genere. In VR la sensazione di compagnia viene indubbiamente vissuta con più sentore, rendendo il titolo nettamente più divertente che in solo.

Storia/Narrazione

La narrazione è quasi inesistente, fa esattamente ciò che deve fare in un videogioco che punta al puro divertimento e all'azione; un vero e proprio pretesto per far volare pugni e calci.

Path of the Warrior emula in modo perfetto il beat 'em up degli anni '80 e '90, e lo fa senza discostarsi dalle meccaniche tipiche di quegli anni, regalando sì un'esperienza appagante per gli affezionati, ma, indubbiamente, povera per chi, oggi, pretende sempre di più dai videogiochi. Divertente in solo ma soprattutto con un amico. Il livello di sfida è piuttosto basso e la longevità risulta piuttosto scarsa (circa 2 ore). In ogni caso, consiglio assolutamente l'acquisto per gli amanti dei picchiaduro. Un vero e proprio gioiellino della VR che, a parer mio, non deve mancare nella libreria di chi ha voglia di divertirsi evadendo in un mondo di fantasia appartenente al passato, e riproposto in modo più coinvolgente grazie alle nuove tecnologie.

7.0

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