SeaofSolitude copertina

10 aprile 2021

Sea of Solitude: un viaggio nella psiche di Kay

Quando si parla di videogiochi in molti tendono a sottolineare le caratteristiche negative di questi ultimi, oppure a metterli al centro della bufera generando disinformazione. Infatti, su numerosi giornali o notiziari è sempre facile imbattersi in titoli come: “Videogames e violenza!”, “I videogiochi e gli effetti negativi” e così via, condizionando negativamente l'opinione pubblica, soprattutto chi è cresciuto distante da questo medium. Molti genitori, ad esempio, disinformati sulla questione, arrivano spesso a pensare che i propri figli possano sviluppare problematiche di aggressività o psicologiche legate all’ utilizzo di questi ultimi.

In pochi si sono soffermati invece a pensare a quanto i videogiochi possano essere educativi e stimolanti, specialmente in alcune realtà e circostanze sociali, e quanto valore si può trovare in un prodotto videoludico: molti giochi hanno caratteristiche veramente apprezzabili, come una storia ben narrata, che magari racconta vicende realmente accadute, tematiche sensibili, una crescita personale oppure un viaggio emotivo; e questo è proprio il caso di Sea of Solitude.

Sea of Solitude è un videogioco d’avventura sviluppato da Jo- Mei Games, e narra le avventure di una ragazza di nome Kay la quale si ritrova a dover affrontare un viaggio nel suo io interiore. La ragazza, infatti, dovrà affrontare tutte le sue paure più recondite e tutti quei mostri che infestano la sua mente e che difficilmente riusciamo ad allontanare. Già dagli inizi di questo capitolo comprendiamo che tutto è anomalo: Kay, che dovrebbe essere una ragazza qualunque, è raffigurata come una piccola creatura, completamente ricoperta da piume nere e con dei grandi occhi color sangue.

SeaofSolitude Kay

Quest'avventura si fornisce di un comparto ludico limitato, semplice, e lo fa volutamente, mettendo nelle mani del giocatore lo stretto indispensabile per affrontare questo viaggio introspettivo: grazie all’uso di una piccola imbarcazione, della forza d’animo e del coraggio di Kay, dobbiamo riportare alla luce gli angoli di una città sommersa da acqua e oscurità. Durante tutto il viaggio saremo costretti a combattere con un forte senso di inquietudine e tutto ciò che vivremo sarà legato ad emozioni molto forti.

I mostri affrontati da Kay saranno numerosi e tutti molto differenti tra di loro, ma tutti dipinti con una cupa palette che li identifica come cattivi, dolorosi, rappresentando ognuno uno dei tanti mostri interiori che la protagonista imparerà ad affrontare. Il primo che incontreremo sarà una grande donna pesce che cercherà in tutti i modi di catturarla e portarla con lei nelle acque in cui vive. Questa creatura spingerà in tutti i modi Kay a seguirla ricordandole quanto la sua esistenza sia inutile, quanto sia debole a livello caratteriale, le ricorderà tutti i suoi sbagli, tutto ciò che poteva fare e che non ha fatto per aiutare il prossimo, le ribadirà ancora e ancora che è inutile e che non vale nulla.

SeaofSolitude mostro1

Da qui riusciamo subito a comprendere che il viaggio che affronterà la nostra protagonista sarà un viaggio di accettazione di sé, dove per guarire da una forte depressione dovrà affrontare tutti quei problemi e quei sensi di colpa che l’hanno accompagnata finora. Dovrà affrontare l’oscurità che la circonda e quella al suo interno per poter tornare a vivere in tranquillità, riportando luce e speranza nella sua vita.

Una tematica molto importante affrontata nel gioco è quella del bullismo subito da Sunny, il fratello della protagonista, che viene preso di mira a scuola da un gruppo di ragazzi. Sunny cerca di parlare con Kay per chiedere aiuto, ma lei, presa dal suo cellulare e dai messaggi con il suo ragazzo, lo ignora fingendo che tutto sia normale. La nostra protagonista sarà costretta a vivere ciò che ha vissuto suo fratello, il quale nella sua mente ormai è tramutato in un grande corvo infelice, che non vuole rivolgerle la parola. Kay scapperà da orde di ragazzini che cercano di picchiarla mentre le rivolgono insulti indecenti e saturi di cattiveria. Una volta compresa la sua più grande colpa, cioè l’egoismo mostrato nei confronti di suo fratello, Kay si scusa sinceramente con quest’ultimo e gli promette che non lo lascerà più solo. La ragazza affronterà le sue colpe e suderà per guadagnare la fiducia del fratello. Tutto ciò permette a Sunny di tornare normale e di spogliarsi di quell'oscuro abito che lo vestiva di tristezza e insicurezza.

Seaofsolitude Sunny

Kay continua il suo viaggio e, quando tutto sembra andare per il meglio, si imbatte in altre due creature: una donna dalle sembianze di un polipo e un uomo dalle sembianze di un camaleonte. Arriva dunque anche il momento di affrontare il difficile ambiente domestico, di una mamma e un papà ormai in continuo conflitto mettendo la ragazzina in seria difficoltà dinanzi ad una situazione che non dovrebbe affrontare.

La madre accusa il padre di essere un codardo che non riesce ad assumersi le proprie responsabilità e i due iniziano a discutere, e da qui possiamo comprendere quanto sia ormai rovinato il loro matrimonio e quanta incomprensione ci sia tra i due. Kay crede di essere la responsabile dei loro litigi e si colpevolizza per non essere stata migliore, ma pian piano capisce che il rapporto dei genitori è una menzogna e che tutto ciò che hanno fatto, compreso comprare una nuova casa, era un vano tentativo di risanare un rapporto ormai rovinato e irrecuperabile. La protagonista prova in tutti i modi a farli confrontare tramite il dialogo, ma i due continuano. Il marito incolpa la moglie per non aver rispettato il suo desiderio di non avere subito dei figli, mentre la moglie continua a ripetere che lei lo ha fatto per lui convinta fosse quello che desiderava il suo partner. Kay, sfinita dalla situazione sviene, ed entrambi i genitori si preoccupano per lei, mentre accorrono a soccorrerla riprendono quelle che sono le loro vere sembianze, finalmente hanno ammesso i loro errori e preso la decisione migliore per i loro figli: andare avanti e iniziare un nuovo capitolo.  

SeaofSolitude padre

Tutti sono tornati alla normalità, ma Kay è ancora un mostro: quest’ultima arriva in una landa innevata e cerca disperatamente la ragazza piena di luce che in qualche modo l’ha condotta fin lì. La ragazza si ritrova dinanzi a lei un enorme lupo bianco che le dice di aver sentito la sua mancanza, questo si rivela essere il suo ragazzo Jack. Contenta di averlo potuto rivedere, Kay lo aggiorna su tutti i suoi progressi: grazie al suo percorso ha imparato ad ascoltare ed è riuscita ad affrontare varie problematiche che la assillavano rendendola triste e priva di volontà d’animo, ma mentre lo aggiorna sui suoi significativi progressi, il ragazzo si arrabbia e il suo viso da lupo si crepa trasformando il candido pelo in una chiazza nera ed inquietante. Quest’ultimo scappa e la ragazza fa di tutto per raggiungerlo. Rivivendo i dialoghi avvenuti in precedenza tra i due, possiamo comprendere quanto sia tossica la loro relazione. Jack vuole essere l’unico pensiero di Kay, sfinendola e manipolandola in maniera subdola. Kay non riesce a comprendere la gravità della situazione e continua a pensare che il suo rapporto con il ragazzo sia amore vero: ciò la porta a scontrarsi con il mostro che, raffigurando la coscienza e la parte più razionale della ragazza, la avverte della pericolosità di quella relazione, cercando di far riflettere Kay anche sul rapporto dei genitori e sull’insegnamento che ne è conseguito. 

SeaofSolitude fidanzato

Mentre il gioco prosegue e avanziamo alla ricerca di Jack, capiamo come il ragazzo abbia numerose problematiche: ripete di non sentirsi più a suo agio tra la gente, di essersi ormai perso e di far male continuamente alle persone che gli sono intorno. Aggiunge di non riuscire più ad alzarsi dal letto e di non essere più in grado di uscire di casa e che l’unico modo per guarire è quello di prendersi del tempo da dedicare a se stesso: chiede dunque a Kay di lasciarlo andare. Dopo questa dichiarazione la ragazza crolla emotivamente, ora l’unica cosa che le resta da affrontare è se stessa. Durante questa parte del gioco, Kay ripete continuamente di non farcela, di sentirsi pesante, che non ha nessuno al suo fianco ad aiutarla, proprio ora che ha un estremo bisogno di aiuto. Ma affrontando tutto ciò che le è accaduto, comprende che non è sola, che non lo è mai stata e che credere in se stessi è fondamentale. Comprende così l’importanza di amare sia i difetti che i pregi che la caratterizzano e che anche le parti negative e i nostri mostri interiori sono fondamentali, perché ci rendono ciò che effettivamente siamo.

SeaofSolitude mostro finale

 "NON È QUESTIONE DI PERDITA, MA DI CAMBIAMENTO" 

Questa frase rappresenta al meglio il titolo. In conclusione, possiamo affermare che un videogioco come Sea of Solitude non può che essere considerato molto significativo: può aiutarci a comprendere come, anche se ci sentiamo soli, stanchi, tristi e privi di coraggio, lottando contro i nostri demoni interiori, possiamo affrontare qualsiasi cosa, apprezzando noi stessi e tutto ciò che ci caratterizza.