No Man's Sky copertina senza titolo

10 luglio 2019

Il capo di Hello Games manda un forte messaggio ad Anthem e Fallout 76

Le due più grandi delusioni videoludiche degli ultimi tempi ricevono un bello scossone da niente di meno che da Sean Murray, capo di Hello Games. Stiamo parlando ovviamente di Anthem, sviluppato da BioWare, e Fallout 76, il grande flop di Bethesda Softworks. Questi due titoli hanno avuto il torto di creare enormi aspettative, di aver promesso grandi cose ai giocatori, di aver “sfruttato” il prestigio dei loro studi per lanciare qualcosa di ingiustificatamente povero e mal funzionante. Ma non è assolutamente una delle prime volte che succede nell’industria videoludica e ad esserci passato prima di loro è proprio lo studio di Murray.

 

Il messaggio che l’americano ha voluto mandare ai due team è semplice, chiaro ed impossibile da fraintendere: “Shut up”. Due semplici parole che se pronunciate dalla bocca del creatore di No Man's Sky risultano sufficientemente eloquenti per impartire una lezione. E’ come se avesse voluto “consigliare” ai due sviluppatori di calmarsi e lavorare sodo per rimettere le cose apposto, esattamente come ha fatto lui, risollevando le sorti di un gioco considerato il più grande flop/specchio per allodole degli ultimi anni e di uno studio ad un passo dal fallimento.

 

Se ce l’ha fatta una piccola realtà come quella di Hello Games, perchè BioWare e Bethesda hanno così tanta difficoltà a sistemare le cose?

 

Esattamente come Fallout 76 ed Anthem, No Man’s Sky è arrivato con un aspetto completamente differente da quanto mostrato durante la campagna pubblicitaria pre lancio. Disastroso downgrade grafico, quantità di contenuti insufficienti, assenza di qualsiasi tipo di scopo che potesse mantenere i giocatori appiccicati allo schermo ecc. Sembra infatti la perfetta descrizione di tutti i titoli nominati in questo testo. Ma con gli aggiornamenti costanti, dedizione ed espansioni di gioco a dir poco enormi, No Man’s Sky ha assunto un aspetto completamente differente. Oggi, quello di Hello Games, risulta essere un prodotto completo, divertente, ricco e perfettamente godibile, che dà ai giocatori la certezza di avere un team attivo dietro le quinte che lavora sodo per continuare a supportarlo.

 

D’altro canto Anthem, uscito a febbraio, non ci va neanche vicino ad assomigliare ad un titolo in continuo aggiornamento. BioWare, infatti, non è riuscita a mantenere nessuna delle promesse fatte sia prima, che dopo il lancio del gioco. Colpevole di aver lanciato un titolo pieno zeppo di lacune tecniche e di contenuti insoddisfacenti, di aver continuato a promettere nuove tabelle di marcia e non essere riuscito a rispettare neanche quello. Leggermente diversa è la situazione di Fallout 76 che, almeno, sta ricevendo il suo primo grande update contenente tutto quello che è stato criticato al lancio del titolo, con la promessa di andare anche oltre e di voler continuare a supportare il gioco ancora per molto. 

 

Là fuori ci sono altri titoli che hanno vissuto un lancio travagliato e che hanno saputo rimettersi sulla giusta strada per costruire il proprio successo. Un esempio su tanti è Sea of Thieves, uscito senza neanche troppe lacune tecniche, ma criticatissimo per la mancanza di contenuti. Nonostante ci siano molti giocatori che hanno reputato più che sufficiente l’offerta del gioco base, il team ha voluto dare a tutti l'opportunità di godersi l’esperienza, lanciando update che hanno arricchito il gioco di attività che spaziano da missioni co-op alle single player, passando per tutte le novità del PVP.

 

Concludendo, ci auguriamo che Anthem riesca veramente a trovare la via della redenzione, sia perchè si tratta di un progetto estremamente promettente, con tutte le basi necessarie e sufficienti per dar vita ad un titolo tanto vasto quanto affascinante, sia perché dietro c’è un team leggendario, che, da due titoli a questa parte, sembra non reggersi in piedi, perdendo tutta la credibilità ed il prestigio meritatamente ottenuti in passato.