elettroLudica joystick

29 giugno 2021

elettroLudica: il più grande museo d'intrattenimento elettronico d'Europa

Cabinati, flipper, console di ogni epoca e computer; un luogo dove potersi incontrare con gli amici, lanciarsi nella corsa al punteggio più alto, confrontarsi, mettersi in gioco e non solo. Per molti ormai potrebbe sembrare un luogo fuori dall'ordinario o il nostalgico ricordo delle sale giochi di una volta, in passato luogo di culto e di ritrovo per tutti gli amanti del videogioco. Ma oggi, seppur la nostalgia faccia la sua parte, non vi raccontiamo di qualcosa di inconcreto o l'evanescente immagine di ciò che è stato, ma di una realtà messa alla luce da un gruppo di appassionati, i quali hanno investito anima e corpo per riportare in vita un luogo di cultura e intrattenimento; un nuovo luogo d'incontro per chi ha sognato da giovane e per i giovani affamati di storia del medium e dell'arte videoludica.

Ha aperto i battenti elettroLudica, il museo dell'intrattenimento elettronico, lo scorso 26 giugno ad Avezzano (L'Aquila). Ovviamente gametales.it non poteva mancare l'appuntamento, e in questo articolo vi racconteremo l'affascinante esperienza che abbiamo vissuto nelle giornate di inaugurazione, alla ricerca di vecchi ricordi e alla scoperta di nuovi vecchi strumenti, esposti in un'area di circa millecinquecento metri quadrati. Ovviamente vi faremo dare uno sguardo a qualche angolo del posto attraverso le lenti della nostra macchina fotografica, ma sta a voi regalarvi un appuntamento per esplorare a fondo il museo, potendo così vivere una giornata ricca di emozioni.

elettroLudica flipper 3
L'area museale

Entrando la prima cosa che colpisce è la cura nei dettagli e nell’esposizione; ci sono sale differenti ognuna delle quali è adibita a qualcosa di specifico: vi è la sala conferenze, due sale per poter giocare, la sala del museo e una lounge dove potersi rilassare.

Quando si accede alla zona museale è inevitabile essere investiti da stupore e meraviglia. Una sola prima occhiata ha dato l'effetto di essere catapultati in qualcosa di veramente fuori dal comune, completamente lontana dall'epoca che stiamo vivendo. Ci sono lunghe vetrate che proteggono cimeli difficilmente reperibili persino online e, camminando lungo di esse, abbiamo ripercorso, passo dopo passo, la storia dell'elettronica e dell'intrattenimento a questa legato. Il museo è un’esposizione di cabinati, flipper e macchine, con il fine di divulgare la cultura dell’intrattenimento elettronico rendendola accessibile a chiunque. Il tutto è esposto seguendo una linea temporale e, grazie alla guida di Erik Pede, uno dei fondatori, abbiamo potuto osservare e comprendere meglio alcuni pezzi veramente particolari.

elettroLudica corridoio teche

Ciò che ha spinto Erik a collaborare per dare alla luce il museo elettroLudica è la passione per il retrogaming, che sentiva il bisogno di condividere con chiunque ne avesse il desiderio, anche il meno esperto o informato, dando l'opportunità di scoprire cosa c'è dietro e dentro ogni dispositivo in grado di far girare un videogioco. Infatti, nelle bacheche, molte delle macchine sono disponibili anche nude di scocca, così da poter essere esaminate anche nei punti più nascosti che celando caratteristiche e meccaniche di funzionamento. Lungo il percorso è inevitabile imbattersi in alcuni sistemi particolarmente rari da ritrovare, e ci siamo ritrovati più volte a domandare "dove avete ritrovato questo? E quest'altro?". Uno dei pezzi esposti con particolare fierezza è un autentico gioiello per gli occhi dei collezionisti: un Odyssey, ovvero la prima vera console domestica da gioco, uno dei sistemi più rari da ritrovare in tutto il continente. Anche questo è esposto nelle teche, sia chiuso che aperto. Dopo siamo passati alla vetrina dei Commodore, decisamente quella più rilevante di tutto il museo, volta a omaggiare uno dei sistemi che ha rivoluzionato il modo di videogiocare. Dei Commodore sono esposte più versioni, fra cui una in particolare, quella che presenta le firme dei suoi creatori e la buffa impronta della zampa della mascotte degli sviluppatori. Anche in questo caso, un pezzo più unico che raro.

Sensazionale anche la vetrina dedicata interamente alle console Nintendo, dove si ha la possibilità di ammirare Super Nintendo, NES, SNES, Famicom e la console da cui tutto ebbe origine: Tv Game 15. In questa vetrina ci hanno colpito pezzi particolari, ormai introvabili, come il Powerglow, oppure il Nes deluxe edition, con tanto di R.O.B. esposto a guardarci dall’alto.

Anche la vetrina che custodisce i sistemi Atari ci ha quasi strappato una lacrima: vi è infatti contenuta una copia di Missile Command, dissotterrata dal celebre sito in New Mexico, dove, vi ricordiamo, vennero disseppellite anche alcune copie di E.T., noto per essere il videogioco più brutto della storia, con tanto di certificato di autenticità firmato dal comune di appartenenza. A proposito di oggetti "più unici che rari" poi, ci siamo imbattuti anche nella dev kit della PlayStation originale, ovvero la PSX Blu, nota per la colorazione fornita solo alle case produttrici e distribuita esclusivamente da Sony. L'esemplare presente nel museo, ci spiega Erik, sarebbe anche uno particolarmente importante, dato che la provenienza di quell'articolo è inglese, e quindi sarebbe potuto essere stato utilizzato per dar vita ad alcuni titoli che hanno fatto la storia della console.

Come questi, sono presenti anche molti altri pezzi che farebbero venire la pelle d'oca a qualsiasi appassionato collezionista, ma, dato che stiamo parlando della collezione museale più grande d'Europa, elencarli tutti in questo articolo potrebbe rivelarsi un'impresa biblica. È un primato veramente importante e fa acquisire alla collezione stessa un prestigio ancora più grande. Il consiglio spassionato è quello di correre a visitarlo dato che si tratta di un'esperienza tutt'altro che proibitiva e decisamente istruttiva.

Le Sale

Vi sono due sale dove i visitatori hanno la possibilità di giocare gli iconici cabinati senza dover inserire alcun gettone; infatti elettroLudica ha una politica straordinaria su questa importante questione: il facile e immediato accesso all'esperienza alla base della divulgazione culturale. Videogiocatori e curiosi provenienti da altre generazioni, o anche a nostalgici, in questo modo, non trovano alcun tipo di barriera per oltrepassare quel confine culturale che è stato alla base dell'evoluzione dell'intrattenimento elettronico. La prima sala ospita svariati cabinati, molti dei quali sono di origine italiana, assemblati negli anni '80, e che ricreano la perduta atmosfera di fine millennio delle sale giochi. A questa sono affiancate altre due macro aree dove è possibile mettere mano alle console da gioco domestiche o computer da gioco. Nella stanza per la prova delle console non mancano sistemi come NES, SNES, Sega Master System, Nintendo 64 e molte altre, tutte completamente funzionanti e con cambio di cartucce giornaliero, per garantire una rotazione di software e dunque un'esperienza più ricca dell'utenza. Nella sala prova computer, invece, è anche possibile provare numerosi Commodore, fra cui il famosissimo Commodore 64. 

Nella seconda sala, quella più grande, ci sono cabinati utilizzabili di ogni tipo, di cui molti originali: Pac-man, Frogger, Centipede, Panik Park, Ghost n Goblins, Super pang, Space invaders, Metal Slug 3, Street Fighter 2, Soul Calibur, e così via, oltre ai numerosi sistemi di guida come Daytona Usa 2, Indy 500, Sega Rally, Outrun 2, Outrunners e altri ancora.

Ci viene spiegato come questa seconda sala giochi interna in realtà abbia anche un impianto elettrico distaccato per la tutela e conservazione dei molteplici simulatori di guida, i quali, a causa degli alti consumi e di un'architettura elettronica differente da cabinato a cabinato, hanno una delicatezza impressionante. Infatti ognuno di essi deve essere acceso separatamente e, ad accensione effettuata, deve essere minuziosamente controllato in modo che il gioco non faccia capricci durante il suo funzionamento. Insomma: massima serietà e rispetto per ogni singola macchina della collezione. Erik, il nostro Cicerone per tutta la giornata inaugurativa, ci ha spiegato che la manutenzione delle macchine necessita di un'attenzione costante, dati i numerosi guasti che possono presentarsi a causa dell'uso intenso delle stesse. Questa possibilità non preoccupa i fondatori però, che sono determinati a garantire a tutti i visitatori l'intera esperienza ludica a tutti i costi, affiancati da un team esperto di tecnici in grado di dar nuova vita alle macchine anche dopo anni di uso.

Le conferenze
elettroLudica Kenobit conferenza

In questi due giorni di inaugurazione, 26 e 27 giugno, sono stati molti gli interventi di professionisti e alti esponenti venuti da ogni angolo d’Italia per poter dare il loro contributo. Abbiamo avuto il piacere di ascoltare la conferenza sulla storia del videogioco e su Computer Space, presente anche nel museo, da parte di uno dei tre soci fondatori, Fabio Rubeo, che ha dato ai presenti un'idea chiara di tutto quello che venne prima di quello che consideriamo videogioco, come ad esempio Tennis for Two (anche esso presente come riproduzione all’ingresso della struttura). Abbiamo avuto inoltre il piacere di conoscere e ascoltare Carlo Santagostino, massimo pilastro del retrocomputing in Italia, oltre che professore di informatica, probabilmente noto ai più giovani per aver partecipato alla serie Rai “Il collegio”. La sua conferenza sul mercato del videogioco in Italia ci ha aperto gli occhi su molte delle problematiche che si sono intrecciate nella storia e che hanno impedito agli sviluppatori nostrani di lanciare dei progetti che avrebbero potuto evolversi in una forma di mercato attualmente assente nel nostro Paese. Parliamo della grande industria di produzione videoludica che in altri paesi non ha trovato quelle stesse barriere burocratiche che in Italia ne hanno impedito la nascita.

elettroLudica Kenobit esibizione Particolarmente sentito è stato anche l'intervento di uno dei volti più noti dell'evento, Kenobit, streamer e giornalista di settore che si è anche esibito in serata con i suoi due gameboy, in un'esperienza musicale mozzafiato. L'intervento in conferenza di Fabio "Kenobit" ha arricchito i temi trattati in queste giornate, spostando l'attenzione sull'attualità. Infatti, partendo dal proprio lavoro, spiegandoci come la carriera su Twitch per un retro gamer abbia i suoi problemi su una piattaforma prettamente improntata sulla novità, Kenobit si è espresso in merito a quella che dovrebbe essere l’etica professionale di uno streamer, spesso completamente assente, e di come sia importante seguire dei punti fondamentali, spesso di stampo sociale e paritario verso le minoranze, e di come un’etica impeccabile porti, prima o poi, ad avere affluenza positiva sul proprio canale.

Ovviamente vi consigliamo di fare un salto sul canale Twitch di Kenobit e di seguirlo per contenuti originali e improntati sul retro gaming e le sue meraviglie.

E con il Covid-19?

I fondatori di elettroLudica non hanno dimenticato la difficile situazione che attività come la loro si sono ritrovate ad affrontare. Gli organizzatori ci tengono a permettere a tutti i visitatori un ingresso e un'esperienza in totale sicurezza. All'ingresso i responsabili sono muniti di termometro per un primo controllo, e garantiscono la fornitura gratuita di guanti di plastica, che consentono all'utenza di poter toccare e giocare senza alcun rischio di contagio. In questa delicata prima fase è stata accesa solamente la metà dei cabinati, così da poter garantire un naturale distanziamento tra i giocatori (un cabinato sì e uno no). Insomma, un'organizzazione all'altezza della situazione.

elettroLudica guanti covid 19

In futuro, grazie al solo tesseramento che verrà reso disponibile in vari formati, si avrà libero accesso al museo, potendo così giocare con qualsiasi cabinato disponibile, assistere a eventi, conferenze e partecipare ai workshop senza costi aggiuntivi al tesseramento stesso. Sul sito di elettroLudica i visitatori verranno aggiornati sulla rotazione delle macchine e sull'eventuale periodo di manutenzione delle stesse, così da permettere a chiunque di organizzare una visita mirata.

Considerazioni personali

Passare le giornate in questo ambiente è semplicemente fantastico e piacevole, soprattutto se in compagnia di amici. Essere immersi completamente nella cultura videoludica per un appassionato è qualcosa di indescrivibile, e elettroLudica e i suoi fondatori sono riusciti in qualcosa che per tanti poteva sembrare impossibile: hanno creato un luogo dove famiglie, giovani, bambini, anziani e chiunque altri si possa sentire accolto e a casa. Un luogo dove tutte le barriere crollano, dove il confronto e l’amore portano una comunità a unirsi, e dove il semplice giocare diviene qualcosa di più profondo: il contatto tra tante persone, tutte diverse, che davanti a un cabinato divengono uguali, poiché unite dall’amore per i videogiochi. 

elettroLudica cabinati 4

Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito ufficiale di elettroLudica