Anthem Art work strumenti degli dei

17 gennaio 2019

Anthem, tutto quello che sappiamo del prossimo titolo Bioware

Il lancio di Anthem, nuova IP di Bioware, è fissato per il 22 Febbraio di quest’anno. L’attenzione per il titolo pubblicato da Electronic Arts è ai massimi livelli, così come le aspettative ad esso legate. Dopo l’insuccesso dell’ultimo Mass Effect: Andromeda e dopo tutti gli scandali che risalgono al periodo di gestazione di quest’ultimo, Bioware ha bisogno di riacquistare la credebilità e il prestigio che in tutti questi anni si è indiscutibilmente meritata.

 


Ma cosa sappiamo di questo titolo oltre che si tratta di un esperimento completamente nuovo per la celebre casa di sviluppo? Ecco tutte le informazioni che abbiamo a disposizione a riguardo.

In principio c'era l'Inno

Anthem, in italiano “Inno”, è il potere degli dei di plasmare nuovi mondi e di generare vita. Da questo incredibile potere nacquero paesaggi meravigliosi ed esseri viventi di ogni tipo, comprese le creature, o mostri, che sono più volte stati mostrati nelle immagini di gioco. L’opera della creazione però non è stata conclusa. Gli dei svanirono prima che il pianeta fosse completato. Quello di Anthem è dunque un mondo incompiuto, sul quale si basa la caratterizzazione dei luoghi esterni ed ostili che andremo ad esplorare. Stando a quanto riportato dalle informazioni del gioco, gli dei hanno abbandonato gli strumenti della creazione per tutto il pianeta. Ad occhio, questi sembrano essere le colossali strutture, o gli enormi scheletri di queste, che si mischiano con gli elementi naturali del pianeta. L’Inno a quanto pare non è scomparso assieme agli dei ed è in qualche modo raggiungibile. Il problema è che si tratta di un potere enorme e quasi impossibile da controllare, capace di corrompere chiunque tenti di imbrigliarlo e di scatenare cataclismi che mutano il pianeta. Per affrontare tutte le insidie che questo mondo incompiuto ospita, gli uomini hanno creato gli Strali, esoscheletri meccanici che conferivano ai loro “piloti” capacità sovrumane. Anni ed anni di battaglie hanno consumato le risorse dell’uomo ed ora resta un piccolo gruppo di piloti di Strali, eroi tra gli uomini, a contrastare le avversità che minacciano la loro esistenza. A quanto pare, noi scenderemo in battaglia come uno di questi “Specialisti”.

 



  • ambiente esterno immagine articolo

Come sempre la lore di gioco delle opere Bioware ha un fascino che le contraddistingue dalle altre produzioni. Sicuramente durante il gioco questa si arricchirà di preziosi informazioni che la renderanno ancora più vasta e ricca di opportunità per ampliare il mondo con potenziali contenuti aggiuntivi. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di Bioware insomma.

Quelle che andremo a vivere con la release del gioco saranno tutte le vicende che vedono l’umanità contrastare una grande minaccia. L’Inno chiama a sé l’uomo in quella che sembra una corsa contro il tempo sia per placare il potere incontrollato che continua ad infuriare sul mondo, sia per impedire che a conquistarlo sia qualcuno che potrebbe minacciare la sua esistenza. Le mura che proteggono gli uomini sono il bersaglio di quello che sembra essere un pilota corrotto dal potere dell’Anthem: una corazza ed un mantello nero sono tutto quello che al momento sappiamo di lui, oltre che alle sue poco nobili intenzioni.


Anthem sembra avere tutti i requisiti per offrire al videogiocatore un’esperienza interessante e coinvolgente. L’obiettivo di Bioware è quello di sperimentare una forma totalmente nuova di videogioco per il loro grande studio. Una sorta di ibrido tra single-player story driven, campo nel quale sono ottimamente specializzati, ed esperienza condivisa tramite multiplayer cooperativo. Per certi versi sembra che lo sviluppo delle meccaniche sia profondamente ispirato al modello di Destiny. Anche l’ambiente, per grandi linee, sembra ispirato alla IP di Bungie. All’interno delle mura, lì dove è presente solo l’uomo, sembra essere tornati in un'era antica della storia dell’umanità. Nonostante la presenza di tecnologie potenti, per certi versi più avanzate delle nostre, l’ambiente di gioco sembra essere piuttosto “basilare”: ci sono mercati all’aperto, nessuno schermo o computer e nessun tipo di tecnologia chip-based ad arricchire le vaste sale e piazze del forte. Ovviamente anche gli esoscheletri godono delle stesse particolarità. Questi infatti non sono supportati da un computer di bordo in stile Iron Man, ma sono completamente costruiti artigianalmente, con sistemi non computerizzati, e grazie ad una fonte di energia probabilmente ricavata dalle enormi installazioni abbandonate dagli dei.

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I Freelancers, i piloti specialisti che interpretiamo, sono tutti allo stesso modo i protagonisti della storia, non c’è un “prescelto”, non vestiremo i panni del “chosen-one”, unico in grado di cambiare le sorti dell’umanità. Tutta l’esperienza del giocatore al di fuori delle mura sarà condivisa con altri giocatori, che potranno essere scelti arbitrariamente da noi tramite la lista amici, oppure pescati casualmente dal sistema matchmaking del gioco. Là fuori, insomma non saremo mai soli. Gli sviluppatori ci tengono però a precisare che il modello del gioco single player si farà comunque sentire forte e che il nostro cammino, attraverso le sfide della main quest, non sarà ostacolato da giocatori poco collaborativi. In quale modo questo sarà possibile sarà chiaro solamente dopo aver messo finalmente mano al gioco completo. A confermarlo, tra l’altro, è proprio l’executive producer Mark Darrah che dice “sì, puoi giocare questo gioco in single player”.

Un'esperienza estremamente personale

Volendo andare un pò più nello specifico, possiamo analizzare in che modo è possibile giocare ad Anthem. Quello proposto da Bioware non è un vero e proprio gioco di ruolo: l’uomo o la donna che interpretiamo in questo universo non è in grado di migliorarsi con delle statistiche tipiche del RPG e non dovrà scegliere una classe all’inizio del gioco rimanendone per questo vincolato/a. Il Javelin è un esoscheletro e noi possiamo scegliere quale di questo “indossare” prima di ogni missione. Saranno proprio queste armature ad avere delle statistiche da migliorare, o meglio da potenziare. Al lancio saranno presenti ben quattro Javelin tra cui scegliere, ognuno dei quali offre un’esperienza differente.

Imagine anthem classi

  • Il Colosso, così come suggeriscono il nome e l’aspetto, è lo Strale più grande dei quattro. Il punto di forza di questo sembra essere proprio la sua stazza, sia per quanto riguarda la forza di attacchi in mischia che nella resistenza ad assorbire il danno. Ogni Strale può avere differenti configurazioni garanti di una maggiore versatilità, in modo tale da calzare le esigenze di ogni singolo giocatore. Grazie alla sua non trascurabile mole, inoltre, il Colosso è l’unico in grado di utilizzare armamenti pesanti, impossibili da equipaggiare su altre corazze.
  • L’intercettore invece è l’esatto opposto del Colosso. Il punto di forza di questo è l’agilità, agevolata sicuramente dalle snelle e slanciate forme. Nonostante le sue dimensioni, questo Strale è comunque in grado di sferrare pesanti attacchi, con il vantaggio, però, di poter indietreggiare molto più agilmente dei suoi alleati ed evitare il contrattacco del nemico. A lui sono precluse solo le armi pesanti. Sicuramente questo Javelin calzerà perfettamente a quei giocatori che preferiscono uno stile ravvicinato e frenetico. Equipaggiato con due daghe, l’Intercettore può attaccare ripetutamente in mischia a velocità elevata.
  • Se Anthem fosse il classico gioco di ruolo di stampo fantasy, lo strale Tempesta sarebbe sicuramente lo “stregone” del gruppo. Nonostante l'accostamento risulti riduttivo per questo determinato Javelin, sicuramente resta il paragone che meglio rende l’idea dell’esperienza di gioco. La peculiarità della Tempesta è la possibilità di equipaggiare fino a tre abilità cinetiche con le quali destreggiarsi durante un combattimento.
  • Infine abbiamo il Guardiano. Per farla semplice, questo personaggio è il più equilibrato e versatile dei quattro. Questo Strale è l’esatto punto di incontro dei tre sopra elencati, creato per quei giocatori che non vogliono passare da un estremo all’altro e che sono in cerca del perfetto equilibrio tra tutte le meccaniche di gioco. Ciò non toglie che anche il Guardiano abbia delle enormi potenzialità in combattimento.

 

 

  • javelin differenze
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Ogni Strale avrà delle abilità speciali, delle “super” differenti ed esclusive. Tutti, inoltre avranno la possibilità di spostarsi via aerea allo stesso modo, ma con differente velocità e reattività di movimento. Tutte e quattro le classi potranno optare per differenti combinazioni di potenziamenti che renderanno ogni esoscheletro differente da quello di altri. Insomma il sistema sembra riuscire a garantire una ricca varietà di possibilità.

immagine articolo anthem differenza potere

Il nostro alter ego potrà essere personalizzato nelle sue fattezze all’inizio del gioco. Questo, a quanto pare, non sarà mai inquadrato in terza persona durante la partita. All’esterno delle mura, infatti, potremo vedere solamente la corazza del nostro Javelin in terza persona, mentre, all’interno, la visuale sarà in prima persona (tuttavia saremo spogli della corazza). Un pò come accade in Destiny quando raggiungiamo la Torre ma al contrario. Il nostro personaggio, inoltre, parlerà con voce propria per interagire con gli NPC, ma non saremo noi a scegliere quale timbro vocale lo contraddistinguerà.

All’interno delle mura di Fort Tarsis

fort tarsis immagine

Fort Tarsis è il posto nel quale torneremo dopo ogni nostra spedizione nelle terre al di là del muro, il posto nel quale ci riposeremo, ci riforniremo, impareremo cose nuove sulla lore, dove acquisiremo potenziamenti e dove matureremo una parte essenziale dell’esperienza single player.

Ogni giocatore sarà proprietario di un “appartamento” o, semplicemente, di un vault, un piccolo rifugio personale dove probabilmente sarà possibile organizzare il proprio inventario, modificare le proprie armi e scegliere quale attrezzatura portarci dietro nella prossima spedizione. Gli ambienti al di fuori di questo saranno caratterizzati da numerosi personaggi con i quali interagire, ciascuno dei quali ci garantirà differenti tipologie di missioni con differenti fini. Ad esempio Prospero ci fornirà le quest necessarie per migliorare l’aspetto del nostro Strale. Le interazioni avvengono grazie ad un sistema di albero delle scelte. Questo non sarà troppo ricco o complesso come nelle altre produzioni Bioware, ma garantirà comunque una sensazione di arbitraggio. In tal modo saremo comunque liberi di legare con alcune persone piuttosto che con altre.

In questa fase di gioco avremo la libertà di esplorare ed interagire con oggetti sparsi per tutto il forte. Grazie ad alcuni di questi potremo apprendere ed approfondire i misteri che questo nuovo mondo ci nasconde. Nel video che lasciamo quì sotto vengono mostrate le differenti possibilità di interazione all’interno delle mura del forte.

Fuori dalle mura del Forte

Il gameplay di Anthem si è mostrato più volte al pubblico, sia con interessanti trailer di varie missioni e scontri, sia in occasione delle closed alpha per coloro che si sono iscritti al programma lo scorso Novembre. In occasione di quest’ultima è stato possibile provare un solo tipo di Javelin e, purtroppo, la prova non è durata a sufficienza per trarre conclusioni. Fatto sta che il gameplay è esattamente come ce lo aspettavamo dalle prime immagini di gioco rilasciate dalla stessa Bioware, interessante e divertente. Il fire team è composto da un massimo di quattro elementi e, come abbiamo precedentemente sottolineato, ogni attività avvierà un matchmaking. Dalle ultime dichiarazioni rilasciate sembra improbabile che potremo affrontare una missioni isolati da una squadra. Una volta fuori dalle mura per una spedizione non ci resta che lasciarci cadere nel vuoto dalla piattaforma e attivare i propulsori. Ogni armatura è in grado di volare, ma con dei piccoli limiti. Il boost, ad esempio, va costantemente dosato e il modulo di volo non va surriscaldato. Se ciò accade dovremo rallentare, atterrare oppure immergerci in acqua per accelerare il cooldown. L’altezza massima di volo non è limitata da un “soffitto invisibile” ma da un'area di forte turbolenza dentro la quale non conviene addentrarsi. Ognuno dei quattro Javelin ha uno stile proprio, quindi animazioni del salto velocità ed agilità nello spostarsi via aerea possono variare passando da una super corazza all’altra. Dai differenti video gameplay rilasciati da IGN First, in esclusiva per la testata americana, è facile rendersi conto dello stile offerto dal gameplay che mostra evidenti somiglianze con il precedente titolo di Bioware, Mass Effect: Andromeda, sfruttando l’efficace sistema di shooting e di skill da combattimento, ovviamente aggiungendo elementi originali ed innovativi.



  • statistiche loot anthem
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In pieno stile classic RPC, ogni colpo messo a segno esploderà delle statistiche danno, sfruttando colori e dimensioni dei numeri per evidenziare l'efficacia e il bonus elementale inferto. Immancabile poi il loot system che permette di migliorare costantemente il proprio equipaggiamento raccogliendo potenziamenti, munizioni o armi dalla carcassa di un nemico abbattuto. Un’arma, ad esempio, ha differenti statistiche da tenere sottocchio che permettono di determinare se valga la pena sostituirla con quella attualmente in uso, come Danno, Precisione, Distanza, Rateo di Fuoco e Caricatore. Ognuno è ovviamente accompagnato da statistiche numeriche (come in The Division e Destiny per intenderci).

La mappa sembra essere vasta e ricca di opportunità esplorative. Non sappiamo se l’esplorazione sarà incentivata in qualche modo, ma sappiamo che alcune aree che delimitano la mappa di gioco sono molto insidiose, ed il giocatore sarà scoraggiato ad addentrarsi in queste zone. Saranno presenti anche dungeons e luoghi nascosti raggiungibili volando, camminando o attraverso passaggi sommersi. Esplorare non avverrà senza caricamenti, con tanto di schermata, che separano un’area dall’altra. Nonostante questo possa sembrare un punto a sfavore dati gli standard moderni di un open world, pensiamo invece sia il segno che le aree supplementari, come appunto un dungeon, siano di dimensioni generose.

immersione javelin immagine anthem

Per quanto riguarda la ripetitività del gameplay non possiamo ancora esporci e dobbiamo limitarci ad attendere la release definitiva. Il produttore esecutivo, però, ha definito l’esperienza di Anthem come quella di un “leaving game”, che può ricevere un supporto potenzialmente infinito. Ci auguriamo che la varietà di attività dell’end-game sia effettivamente ricca quanto promesso e che la qualità del supporto possa tenere Anthem attivo per diversi anni.

In conclusione...

Non ci resta dunque che attendere il fatidico giorno, 22 Febbraio 2019, per mettere in chiaro tutti gli aspetti della produzione di questa nuova opera Bioware. Ricordiamo poi che gli abbonati ai servizi EA Access/Origin Access ed Origin Access Premiere potranno mettere mano sul gioco completo sin dal 15 Febbraio. Le versioni console gireranno indistintamente a 30 frames al secondo, con l’unica differenza che le versioni Playstation 4 Pro ed Xbox One X garantiranno un’esperienza visiva più appagante rispetto alle loro sorelle minori. Per quanto riguarda la versione PC, invece, varranno le consuete possibilità di settaggio, con un frame rate che può ovviamente andare ben oltre quello previsto dalle versioni console. Vi riportiamo, inoltre, i requisiti di sistema pubblicati da Electronic Arts in vista della closed alpha dello scorso 8 Dicembre.

  • SISTEMA OPERATIVO: 64-bit Windows 10
  • PROCESSORE: Intel Core i5 3570 o AMD FX-6350
  • MEMORIA: 8 GB RAM
  • SCHEDA VIDEO: NVIDIA GTX 970 4GB, AMD R9 390 8GB
  • HARD DRIVE: Almeno 60GB di spazio disponibile

 Ovviamente vi terremo aggiornati su game-tales.it quando verranno resi noti i requisiti minimi e consigliati della versione completa del gioco.