Watch Dogs Legion Pigface e co

10 novembre 2020

Watch Dogs Legion: la Recensione

Per quanto mi riguarda Watch Dogs Legion ce l’ha finalmente fatta. Impossibile a oggi non sapere cosa sia Watch Dogs, una delle serie più recenti di Ubisoft che si è presentata, prima del 29 ottobre 2020, sotto due differenti vesti. Nello specifico prima di Legion abbiamo avuto il piacere (o il dispiacere) di giocare Watch Dogs e il suo seguito diretto. Nonostante nella sua prima versione il concept di gioco ci sembrò all’epoca brillante e originale, il prodotto finito presentava delle pesanti criticità che non ci hanno fatto ben sperare quando venne poi annunciato Watch Dogs 2, questa volta affidato a un protagonista decisamente dimenticabile. Entrambi i vecchi titoli ci hanno lasciato con l’amaro in bocca, nonostante fossero comunque in grado d'intrattenere per qualche ora nella scoperta di sistemi e meccaniche che ancora oggi non si trovano da altre parti. Ma Ubisoft ha pensato bene di affidare questo terzo progetto nelle mani di Clint Hocking, e questa decisione ha decisamente ripagato.


Se c’è una cosa che proprio non riesco a non farmi piacere di questa serie è la lore. Come al solito Ubisoft è in grado di creare mondi e situazioni fantapolitiche che lasciano il giocatore immerso in una marea di possibilità, e, per la fortuna di questa serie, la storia che c’è dietro le vicende di Aiden Paerce e Marcus Holloway regge benissimo nonostante i deludenti comparti narrativi dei primi due giochi, tanto da permettere sbocchi interessanti come quello della Londra super tecnologica e post-brexit di Legion. Il ctOS 2.0 è un importante sistema operativo urbano che raccoglie una mole tale d'informazioni dai cittadini che permetterebbe, solo in teoria, di garantire alle autorità di poter vigilare al meglio e tenere al sicuro le brave persone. Ma in questa versione di Londra qualcosa è andato storto, e la sicurezza cittadina è passata nelle mani di aziende privatizzate che hanno come unico scopo il potere e il denaro. Veniamo dunque catapultati in un contesto futuristico credibile e distopico, dove la semplice resistenza armata di chi si rifiuta di sottostare a questo sistema potrebbe ben poco contro un dispiego di così tanta tecnologia. Per fortuna, però, esistono gli hacker e i gruppi organizzati come il DedSec, gli unici in grado di piegare a proprio favore il punto di forza del nemico, appunto la tecnologia. 

Tutti gli abitanti di Londra

Se nei precedenti capitoli della serie ci siamo calati nei panni di due protagonisti nel tentativo di aiutare il DedSec ad avere la meglio, questa volta mancherà completamente una figura di riferimento per il videogiocatore, che però potrà contare su migliaia di cittadini stanchi del sistema. Il punto di forza di questa produzione è la brillante idea di rendere ogni singolo NPC un personaggio di gioco, controllabile dal videogiocatore, dotato di caratteristiche e caratterizzazioni quasi uniche.
Partendo da un attivista qualsiasi avremo il compito di far crescere il movimento, e di reclutare quanti più cittadini possibile tra le fila del DedSec per riconquistare Londra, quartiere dopo quartiere.

Watch Dogs Legion 4 attivisti

E’ così che Londra e i suoi cittadini vengono messi completamente nelle mani del giocatore, diventando un enorme luna park a sua disposizione per trascorrere ore e ore all’insegna della varietà e del divertimento. Sia chiaro, anche Watch Dogs Legion presenta dei grossi difetti, ma questa volta abbiamo avuto come l’impressione che siano quasi trascurabili, dato che i punti di forza della produzione riescono a non fartici pensare. Ma a questo ci arriveremo durante il corso della recensione. Il primo punto che dobbiamo analizzare è la meccanica che ci permette di rinfoltire le fila del DedSec, sistema cruciale che dà al gioco la sua personalissima identità, unica nel suo genere. Basta calpestare i marciapiedi della città per imbatterti in centinaia di persone diverse, e per capirlo non serve far altro che pigiare un pulsante così che compaia su schermo una scheda identificativa che riassume tutte le caratteristiche e le informazioni chiave per decidere se valga la pena o meno provare a reclutarlo. 


Il DedSec però non sempre gode di una buona reputazione e per questo vi capiterà sicuramente d'incontrare persone con uno o due pollici rossi all’in giù in base al grado di disapprovazione nei confronti degli attivisti. Nonostante ciò, anche loro possono essere reclutati, e per farlo bisognerà che cambino idea nei nostri confronti aiutandoli con faccende private a loro insaputa, poi, ovviamente, rivendicheremo il merito della buona azione. Ogni persona ha un programma della giornata consultabile grazie alla tecnologia sbloccabile “profilo profondo”, che segnerà, con tanto di orari e posizioni, tutte le attività di un soggetto durante tutto l’arco della giornata, oltre che fornire preziosi indizi su quale favore fargli per renderlo meno avverso alla causa. Grazie a questo sistema tutti gli PNG diventano raggiungili e reclutabili grazie a una missione secondaria, detta “di reclutamento”, al termine della quale il DedSec potrà contare su un attivista in più.


Durante la fase di scelta della nuova recluta bisognerà far tesoro di tutte le informazioni possibili, dato che esiste, praticamente, un'infinità di caratteristiche che possono intrecciarsi e dar vita a un super attivista piuttosto che a una ciofeca di rivoltoso. Nei tratti caratteristici si possono trovare anche delle abilità o gadget unici, non accessibili attraverso il generale sistema di progressione e tecnologie offerte dal DedSec. In sostanza chiunque, chi più e chi meno, potrà arricchire la vostra esperienza di gioco in diverso modo, sia facilitandovi la vita oppure complicandovela, inserendo variabili nuove di gioco durante ogni sessione.

 

Inoltre bisogna sottolineare quato ben fatto anche per quanto concerne l'impianto narrativo del titolo. Questo non perchè la trama è forte e ben scritta, anzi, ma, per quanto l'intero contesto delle missioni, si cuce bene sui panni di qualsiasi attivista stiamo utilizzando mentre le affrontiamo. Il DedSec sarà sempre composto dalle nostre reclute che ci contatteranno, scambieranno battute con noi e con chi ci fornisce gli incarichi e che ritroveremo nel QG a lavorare in attesa di essere chiamati ad agire sul campo. Ogni cutscene include perfettamente il personaggio attivo e, miracolo dei miracoli, Ubisfot questa volta li fa anche parlare (non come in The Division 2).

Permadeath

Watch Dogs Legion spray finishAll’inizio di una nuova partita il gioco ci chiede di scegliere se utilizzare le impostazioni con la morte permanente o senza. Questa consiste nell’impedire al giocatore di rimettere mano su un attivista che è stato ucciso in partita, eliminandolo definitivamente dalla lista dei personaggi giocabili: insomma se uno muore, è morto. Questa opzione aggiunge dunque una variabile in più al gameplay e fa ancora più forza sul sistema di reclutamento. Ma attenzione perchè perdere un attivista potrebbe rivelarsi più facile del previsto. Watch Dogs Legion è un openworld urbano e, come spesso accade in giochi del genere, la morte  potrebbe nascondersi dietro un angolo: un auto che esplode senza alcun preavviso, un autista impazzito che ci investe, un bug qualsiasi o una missione che abbiamo sottovalutato in prima istanza possono metter fine alla vita di qualcuno che, fino a qualche minuto prima, ci stavamo divertendo a utilizzare. Dopo aver giocato per una decina di ore con il permadeath attivo, ho sentito il bisogno di disattivarlo dato che avevo alcuni attivisti “preziosi” che proprio non avrei sopportato perdere. Proprio dopo aver disattivato l’opzione, ho notato che tutti gli attivisti precedentemente uccisi sul campo, quelli compresi nella deluxe edition inclusi, mi sono stati riconsegnati. Ma tutto questo al prezzo dell’impossibilità di riattivare nuovamente la morte permanente durante questo walktrought. 


In gioco sono sbloccabili alcuni attivisti veramente unici, come la Spia+ alla James Bond o il Sicario+ alla John Wick, che rendono il gameplay ancora più divertente di quanto lo sarebbe se giocato con i comuni londinesi. Chiunque non sopporterebbe di perdere uno di questi personaggi per un errore banale durante la partita, no?

Gameplay

Mille identità diverse significa anche tantissime opportunità di gioco per affrontare ogni singola missione. Watch Dogs Legion diventa dunque uno sparatutto in terza persona con meccaniche da gioco di ruolo stealth-action-adventure-adrenalinico-e così via. Provare i diversi approcci per infiltrarsi in una struttura della Albion è una gioia per il giocatore e il gameplay ha tutte le carte in regola per non cadere nella ripetitività. Ogni missione, primaria, secondaria o di reclutamento che sia, ci mette avanti la possibilità di infiltrarci silenziosamente, di farlo a fuoco spianato oppure di arrivare direttamente al nostro obiettivo senza neanche mettere piede nell’area di interesse. Grazie alle capacità tecnologiche del DedSec, i nostri alter ego possono tranquillamente guardare attraverso le telecamere, infilarsi in una finestra lasciata aperta con un drone delle consegne o sgusciare da un condotto d’areazione all’altro con lo spider-bot.

Watch Dogs Legion inseguimento moto

Questa meccanica del controllo di dispositivi elettronici e telecomandati era presente anche nei precedenti capitoli, seppur in una versione che, se paragonata a quanto bene fa Watch Dogs Legion, risulta essere solamente un assaggio. Per fare un esempio, il mio esperto di droni potrebbe benissimo chiamare un drone da carico dalla piattaforma di atterraggio, salirci sopra, elevarsi al di sopra di una struttura piena zeppa di minacce, collegarsi da lì alla rete di sorveglianza, individuare bersagli o hackerare i codici di sblocco delle porte, entrare nei circuiti di uno spider-bot e concludere la missione senza neanche rischiare di sporcarsi le mani. Fantastico.


Altra componente del gameplay che non va trascurata è quella dei puzzle ambientali. Questi non sono nulla di eccezionalmente originale, anzi, sono praticamente identici a quelli che abbiamo imparato a conoscere in Watch Dogs 2, ma hanno la particolarità di non essere limitati a pochi metri di superfice. In Watch Dogs Legion questi diventano giganteschi e si estendono lungo superfici che possono comprendere una stanza, un'intera villa, o addirittura fino all’intera area di un palazzo. Spesso sono talmente tanto estesi che per individuare e seguire ciascun noto bisogna utilizzare videocamere di sorveglianza o droni. Il limite di questa attività è però l’estrema facilità con la quale si portano a termine e la scarsa varietà che ciascun puzzle offre. Insomma non è nulla di estremamente soddisfacente, ma aiuta a rinforzare, ancora una volta, la meccanica di hackeraggio dei vari sistemi di sorveglianza. 

Watch Dogs Legion boxe

Il gunfight e il combattimento corpo a corpo funzionano e anche molto bene. Anche in questo caso alcuni personaggi danno un valore aggiunto allo scontro dato che non tutti sono dotati delle stesse abilità al combattimento. Se si fronteggia un nemico con il corpo a corpo ogni singolo pg può contare su un set di animazioni ben fatto ma per niente vario. Si potrà infatti attaccare, rompere la difesa del nemico e schivare. Di base ciascun combattimento, se affrontato senza armi, è uguale a qualsiasi altro. La storia cambia se tra le abilità abbiamo l’uso del manganello, di una chiave inglese o di un martello, oppure se siamo a conoscenza delle tecniche marziali. Tutte queste caratteristiche aggiungono alcuni set di animazioni che rendono più vario e piacevole uno scontro. Allo stesso modo funziona anche il combattimento con le armi da fuoco. Tutto, insomma, dipende dalle abilità effettive del personaggio.

Spostamenti attraverso Londra

Da quanto avrete capito fino ad ora, Londra è esplorabile quasi nella sua interezza, con una buona estensione anche nella sua verticalità. I nostri personaggi sono bene o male tutti in grado di arrampicarsi, scavalcare, scalare e correre (ovviamente non aspettatevi miracoli dalla vecchietta). A queste attività si aggiungono alcuni set di animazione, seppur meno articolati di quanto visto nel secondo capitolo. Gli spostamenti più lunghi possono essere affrontati con i mezzi di trasporto, ma in questo Ubisoft cade ancora una volta in una guidabilità di auto e moto quasi indecente. Sicuramente i comandi rispondono meglio rispetto ai giochi precedenti ma la fisica dei mezzi non è neanche lontanamente paragonabile alla cura che il team ha messo in altre meccaniche. Vi accorgerete molto presto che sarà meno doloroso utilizzare il viaggio rapido piuttosto che salire a bordo di un auto e viaggiare nel traffico londinese con una guida in queste condizioni.
Il viaggio rapido sfrutta la rete metropolitana della città, quella che comunemente viene chiamata “underground” o più affettuosamente “the tube”, ed è possibile solamente utilizzarla lungo gli accessi di questa. Nonostante la comodità di questa, 

spesso sarete costretti comunque a un minimo di viaggio in auto o in scooter, dato che la ramificazione non comprende al cento per cento tutto il territorio urbano.

Watch Dogs Legion James Bond Car

Ma quant'è bella Londra?

Dopo tutto questo discorso non possiamo che prenderci un attimo per parlare di quanto sia stato ben caratterizzato l'ambiente urbano. La Londra di Watch Dogs Legion è praticamente ad un passo dalla guerra civile e da una rivoluzione contro le agenzie di sorveglianza e polizia privatizzate, ma nonostante questo resta bella, viva e pomposa. La produzione rappresenta la capitale in un futuro distopico seppure non troppo lontano dalla credibilità, ma non cade in cliché banali. Per quanto riguarda gli open world urbani la mappa di gioco di Watch Dogs Legion scala le classifiche posizionandosi in cima, grazie alla caratterizzazione al dettaglio di una città che sembra esattamente quello che è nella realtà, ma percorsa allo stesso tempo da un'ondata di tecnologia che la rende brillante e viva. Complice di questa resa è sicuramente un comparto grafico che finalmente segna un distacco dalla generazione che sta andando a concludersi, strizzando l'occhio alle tecnologie che fanno tanto "next-gen". Su PC l'opera toglie il fiato grazie al ray tracing, anche se con il DLSS il fotorealismo lascia un po' il passo ad una esagerazione di giochi di riflessi che ne rompe la credibilità. 

Ray-Tracing ON

Questa recensione è stata possibile grazie ad MSI che ci ha fornito un PC all'altezza del prodotto. Stiamo parlando di un preassemblato Trident che monta una RTX 2080 Ti, un i9 9900K e 32GB di RAM in grado di far girare Watch Dogs Legion in tutta la sua maestosità grafica. Tutta la recensione è stata elaborata durante le decine di ore di intenso gioco con Ray Tracing attivo ad una risolizione fullHD (il mio monitor non poteva permettersi di andare oltre) e 60 fps stabili. Se voltete ottenere le stesse prestazioni vi ricordiamo che potete ottenere questa build o una più aggiornata grazie a questa offerta che vi lasciamo nel link a fine recensione. Prima del verdetto vi lasciamo a qualche immagine presa direttamente dal gioco.

  • Watch Dogs Legion Snap Undergroun
  • Watch Dogs Legion Snap Sun Flag
  • Watch Dogs Legion Snap Pilastro
  • Watch Dogs Legion Snap London Eye
  • Watch Dogs Legion Snap Parco Natura
  • Watch Dogs Legion Snap Ground Wet
  • Watch Dogs Legion Snap Down Square
  • Watch Dogs Legion Snap Down Drones
  • Watch Dogs Legion Snap Big Ben

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Ci è piaciuto

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    1000+ possibili protagonisti
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    La Londra high-tech è stupenda
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    Buona varietà di gameplay
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    Completa libertà di approccio delle missioni
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Non ci è piaciuto

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    Intelligenza artificiale ancora molto stupida
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    Auto e moto al limite dell'inguidabile
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    Narrazione sottotono

Conclusioni

( Clicca su uno dei voti per leggerne la motivazione )
7.0 Storia/Narrazione
8.0 Gameplay
9.0 Grafica
8.0 Comparto Audio

Storia/Narrazione

Watch Dogs Legion non si avvale di un comparto narrativo eccezionale, ma di uno, purtroppo, appena sufficiente. Nonostante questo, qualsiasi trama risulterebbe avere un ruolo quasi marginale nella produzione, dato che è chiaro che Ubisoft ha ben altro da offrire in questo titolo in particolare. Le missioni primarie seguono diversi filoni e sono tutte votate a smontare i poteri forti che utilizzano le tecnologie avanzate per sottomettere, in diversi modi, la popolazione. Il filo conduttore che le lega tutte è un ramo dell'affascinante lore della serie che, dobbiamo ammetterlo, questa volta ha attecchito molto meglio di quanto abbia fatto in Watch Dogs 1 e 2.

gamepad

Gameplay

Il gameplay di Legion è ricco, divertente e funziona! Quasi impossibile provare a sostenere il contrario. Il pezzo forte di tutta la produzione è quella particolare meccanica che rende qualsiasi passante un potenziale protagonista dell'avventura assieme alle sue caratteristiche. Queste non vanno prese alla leggera e possono fare la differenza in decine di contesti differenti. I combattimenti sono soddisfacenti, vari a sufficienza se si pondera con attenzione quale attivista è più adatto al nostro stile di gioco. Il comparto perde qualche colpo a causa della riproposizione dei poco divertenti puzzle di hackeraggio presi dal secondo capitolo, ma almeno la maggiore estensione d'interazione con questi ha un minimo di sapore di originalità che ci aiuta a perdonare allo sviluppatore una maggior capacità d'inventiva. Guidabilità e intelligenza artificiale? Beh qui non ci siamo proprio e, se non fosse stato per queste due, avrei premiato questo comparto con un bel 9 tondo.

Grafica

Londra è bella, viva, brillante. La caratterizzazione della città mi è piaciuta veramente tanto, così come la vasta varietà di impostazioni grafiche. Se si considera l'aspetto generale, possiamo dire tranquillamente che si percepisce il distacco dalle produzioni che ormai saranno definite "old-gen" e, sicuramente, chi lo giocherà sulle console di nuova generazione se ne accorgerà. Grazie alle nuove tecnologie di resa grafica, Watch Dogs Legion arriva a sfiorare quasi il fotorealismo. I modelli dei personaggi sono sufficientemente curati ma si potrebbe fare qualcosa di più. Tutto sommato qui bisogna fare i complimenti allo sviluppatore. Ottimo.

Comparto Audio

Watch Dogs Legion ha un comparto audio niente male. La caratterizzazione di ciascun abitante di Londra, nonché possibile attivista per il DedSec, diventa credibile grazie a un doppiaggio che si avvale di un'altissima varietà di voci e interpretazioni che impreziosiscono la produzione. Per quanto riguarda la parte musicale, Legion non gode di composizioni proprie che trovano spazio durante il gioco, ma, ogni volta che saliamo in auto o in moto, sentiremo diversi generi di musica reale che rappresentano le diverse anime della città: dal rock dei Muse, il pop di Alt-J, alle più note composizioni classiche. Non eccezionale insomma, ma sicuramente una resa che va al di sopra della media.

Questo è il miglior Watch Dogs fino ad ora. Più divertente, più vario e sufficientemente diverso da segnare un nuovo inizio per la serie. Legion ci ha convinti sotto molti punti di vista, rivelandosi un prodotto tutt'altro che da perdere. L'offerta di questa produzione è unica nel suo genere e a renderla così speciale è la geniale meccanica di reclutamento. Non sentiamo neanche lontanamente la mancanza della presenza di un presonaggio principale, e questo non perchè banalmente possiamo averne quanti ne vogliamo, ma perchè Ubisoft ha cucito talmente tanto bene il legame che si instaura tra giocatore e attivisti (e anche tra gli attivisti stessi) che ci ha convinti a pieno. Questo videogioco, è chiaro, ha i suoi limiti. Ma considerandolo come un Watch Dogs è impossibile non apprezzare quanto sia stato fatto per renderlo memorabile e degno di nota quando i suoi predecessori vengono ricordati a malapena per i loro difetti e le loro criticità.

8.0

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